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Dove

Appartamento del Doge

Fondazione Palazzo Ducale Genova

La mostra
Palazzo Ducale e Genova presentano a partire dal prossimo 22 ottobre un’importante retrospettiva dell’attività artistica di Lucio Fontana, incentrata sul tema del colore e della luce, strumenti con cui l’artista ha da sempre espresso la proprio poetica spaziale. E proprio dalla ricerca sullo spazio perseguita da Fontana nasce l’invenzione del monocromo nell’arte concettuale, anticipando di dieci anni quella che normalmente viene attribuita a Yves Klein nel 1958. La mostra propone circa 200 opere, alcune delle più significative, scelte appunto attraverso tre criteri, la luce, il colore, gli ambienti, e allestite secondo le differenti varianti monocrome.
La scelta di raccogliere secondo il colore, appunto monocromo, e allestire i vari tipi di linguaggi, come i “tagli”, le costellazioni di “buchi”, la matericità delle “pietre” e dei “barocchi”, la poetica segnica degli “olii” e delle “Fine di Dio”, così come la precisione delle “ellissi”, ecc., in un percorso unitario e comparativo, permette di evidenziare
l’essenzialità del procedimento gestuale di Fontana e la sua origine concettuale.
 
A partire dagli anni Cinquanta si aggiunge poi nelle varie opere un impiego “spaziale” della luce, che rivela nuove forme plastiche e “ambienti spaziali” elaborati attraverso proiezioni di immagini luminose. L’utilizzo di tubi al neon o il sofisticato effetto della luce di Wood danno vita ad alcune delle prime installazioni della storia dell’arte, anticipatorie delle successive ricerche degli anni Cinquanta e Sessanta.
 
L’influenza dell’estetica dell’infinito di Adolfo Wildt, suo professore all’Accademia, insieme alle capacità scultoree acquisite dal padre, indirizza il percorso artistico di Fontana, già a partire dagli anni Trenta, anche verso la ceramica. Questa tecnica, applicata alla scultura, permette a Fontana di fondere lo studio sul colore con l’analisi della materia, l’effetto della luce con la presenza fisica nello spazio.
 
In mostra vengono presentati numerosi lavori in ceramica, anche per sottolineare il rapporto particolare dell’artista con il territorio ligure, in particolare con la città di Albissola, in cui Fontana ha soggiornato e lavorato per diverso tempo. Per l’occasione viene ricomposto il celebre acquario e la foresta in ceramica colorata, entrambi per esprimere visivamente l’evoluzione del concetto di scultura spaziale, in cui pittura, colore, luci e animali si fondono in una dimensione cosmica unitaria.
 
A supporto dell’esposizione si realizzerà un catalogo illustrato, corredato da testi dei curatori della mostra e da contributi di critici, artisti ed intellettuali, per offrire un’ampia e completa riflessione su uno dei più importanti artisti italiani del XX secolo.