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Appartamenti del Doge

Fondazione Palazzo Ducale Genova

La mostra propone con straordinarie opere d’arte e, attraverso il catalogo e gli eventi collaterali, con studi storici e letterari la musica e la poesia, gli intensi e, forse, imprevedibili rapporti esistenti fra Genova con San Pietroburgo e, più complessivamente, fra la Liguria e la Russia.
Rapporti avviati nel corso del XVIII secolo che raggiunsero la maggior ampiezza nel corso dei due ultimi secoli e, in particolare, negli anni fra la seconda metà dell’Ottocento e il 1917. In questi anni la Liguria, già tappa del “Gran Tour” d’Italia, divenne una delle mete preferite, prima, per una sorta di turismo della salute che considerava le Riviere la sede ideale per la cura del “mal sottile” e, successivamente, per la permanenza di importanti nuclei di emigrazione politica rivoluzionaria antizarista e, ancora, dopo il 1917, di esuli antirivoluzionari.
 
La curatela della mostra e del catalogo è affidato a Franco Ragazzi, curatore delle attività artistiche di Palazzo Ducale di Genova, coadiuvato da un Comitato scientifico costituito da studiosi italiani e stranieri e dai conservatori dei Musei che collaborano alla realizzazione della mostra stessa.
 
I saggi in catalogo e le opere esposte ricostruiscono i rapporti fra la Liguria e la Russia e, in particolare, la significativa presenza di personalità russe in Liguria nel corso del XIX secolo e nei primi decenni del Novecento.
 
Da Gogol a Marina Cvetaeva, da Gorky alla Achmatova, della quale sono in mostra i ritratti di Modigliani, da Ciajkovsky a Skrjabin, dalla visita ufficiale dello zar Nicola I a Genova nel 1846 al soggiorno della Zarina Maria Aleksandrovna, moglie di Alessandro II, a Sanremo negli anni 1874/75, fino alla Conferenza di Genova e il Trattato di Rapallo del 1922.
 
La mostra è dedicata principalmente agli artisti russi che hanno visitato e dipinto la Liguria fra l’Ottocento e i primi anni del Novecento: Kiprensky, Scedrin, Nikolaj Ge, Repin, Benois, Ajvazovskij, Bogoljubov, Levitan, Anna Ostroumova-Lebedeva, Grabar, Petrov-Vodkin, Alexandra Exter, Mashkov, Kalmakov, Archipov, Alexander Pavel e Anna Maria Swedomskj.
 
Le personalità artistiche alle quali viene dedicata la maggiore attenzione sono quelle di Michail Vrubel’, Vassily Kandinsky, e di Alexey von Jawlensky.
Le opere presentate in mostra, realizzate durante i loro soggiorni in Liguria, vengono inserite all’interno dei percorsi complessivi delle loro biografie, dove l’immagine delle Riviere è parte di un viaggio orientato nelle direzioni della ricerca visiva e della creatività.
 
Vrubel’ è uno dei più importanti pittori del simbolismo europeo, personaggio fondamentale della cultura visiva russa di cui costituisce il ponte fra il realismo ottocentesco e la sperimentazione che sfocerà nelle avanguardie.
L’artista soggiorna a Genova nel 1894 dipingendovi alcune Vedute di Portofino. Con i paesaggi liguri (e dei suoi viaggi italiani) sono presentate quelle opere (dai bozzetti per la cattedrale di Kiev alle fantasie orientaliste, dalle visionarie leggende russe fino alle straordinarie invenzioni dedicate al ciclo ossessivo del Demone) capaci di farne comprendere il ruolo di grande protagonista dell’arte moderna.
 
Queste opere, provenienti dalla Galleria Tretiakov di Mosca, dal Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, dal Museo Russo di Kiev, e dal Museo del Teatro di San Pietroburgo rappresentano la prima occasione per una ampia conoscenza diretta dell’artista in Italia.
 
Kandinsky con la sua compagna Gabriele Münter, soggiorna a Rapallo fra la fine del 1905 e la primavera del 1906 dipingendo numerosi paesaggi del Tigullio di cui alcuni sono presenti in mostra provenienti dalla Lenbachhaus di Monaco, dal Pompidou di Parigi e dal Guggenheim di New York.
Insieme con i paesaggi liguri sono esposte una selezione di opere di Kandinskij comprese fra la fine dell’800 e la fine degli Anni ’20 (provenienti dalla Tretiakov di Mosca, dall’Ermitage di San Pietroburgo e altre collezioni) che documentano la ricerca e l’evoluzione del linguaggio dell’artista dalla figura al simbolo verso l’astrazione, un “viaggio” vero o mentale che spesso incontra l’immagine reale o metaforica del mare e della nave.
 
Il grande pittore espressionista Jawlensky soggiorna nel marzo del 1914 a Bordighera dove dipinge una serie di paesaggi di notevole importanza. Il sole del Mediterraneo lo porteranno verso una maggiore luminosità, la padronanza del colore ed una sempre più scoperta astrazione.
In mostra opere prestate dallo Sprengel Museum di Hannover, il Museum am Ostwall di Dortmund e il Norton Simon Museum di Pasadena, dalla Fondazione e dall’Archivio Jawlensky di Locarno.
Anche in questo caso la personalità di Jawlensky è presentata nell’ambito del suo percorso complessivo in cui l’incontro con la luce e il paesaggio di Bordighera costituisce un momento fondamentale.
 
Hanno assicurato la loro collaborazione al prestito delle opere, oltre i Musei di San Pietroburgo come il Museo di Stato Ermitage, il Museo di Stato Russo, la Biblioteca Nazionale e il Museo di Stato del Teatro e della Musica, anche la Galleria Tretiakov di Mosca, il Museo Russo di Kiev, la Galleria Nazionale dell’Armenia di Erevan, la Galleria Lenbachhaus e la Fondazione Gabriel Münter e Johannes Eichner di Monaco, lo Sprengel Museum di Hannover, il Museum am Ostwall di Dortmund, il Museo Nazionale d’Arte Moderna Centro Georges Pompidou di Parigi, la Fondazione e l’Archivio Jawlensky di Locarno, il Guggenheim Museum di New York e il Norton Simon Museum di Pasadena, la Galleria degli Uffizi di Firenze e altre collezioni pubbliche e private.
 
Catalogo:
Edizioni Mazzotta, www.mazzotta.it