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Dove

Loggia degli Abati

Fondazione Palazzo Ducale Genova

mar – ven ore 15-19
sab – dom ore 10-19
lunedì chiuso

ingresso libero

Ideazione e produzione mostra Teatro dell’Archivolto
progetto e direzione allestimento Guido Fiorato
libro-catalogo a cura di Ferruccio Giromini
un particolare ringraziamento a Bepi Caroli

Una mostra/installazione per ripercorrere i 30 anni di regia di Giorgio Gallione, direttore artistico del Teatro dell’Archivolto, ma pure attivissimo operatore in ambito nazionale, sia nel settore del teatro lirico che in campo televisivo.
Un viaggio dentro una concezione del teatro inconsueta e innovativa, in continuo dialogo con i linguaggi della contemporaneità, per una scena che intreccia letteratura e danza, fumetto e cinema, canzone d’autore e arte moderna, metafora e impegno civile. Una ragnatela di percorsi nati sotto il contagio dell’immaginazione, che non disdegna il comico come sorgente di ispirazione e si nutre di idee che arrivano anche fuori dal teatro convenzionale. Dal Teatro alla Scala alle molte esperienze televisive, da Daniel Pennac a Italo Calvino, da José Saramago a Giorgio Gaber, il lavoro di Giorgio Gallione si caratterizza per leggerezza ed ecletticità, alla ricerca di un teatro che non vuole allevare polvere e si nutre, anche beffardamente, delle contraddizioni del nostro tempo.
Attraverso installazioni che riprendono alcuni dei più caratteristici elementi scenici degli spettacoli del regista – come il sipario di bicchieri di One Hand Jack, la foresta di alberi di Spoon River o le radiografie della Lunga notte del Dottor Galvan – fotografie, manifesti, video e maquette, la mostra curata da Guido Fiorato offre al pubblico un album di suggestioni teatrali, a partire dal primo allestimento di Gli accidenti di Costantinopoli fino alle produzioni più recenti.
Dopo trent’anni di carriera, gli spettacoli realizzati dal regista genovese ammontano a 122. Gli autori, gli scenografi, gli attori e i tecnici che vi hanno collaborato sono innumerevoli. Tra i compagni di strada più
assidui ricordiamo Stefano Benni, Altan, Michele Serra, il gruppo degli ex Broncoviz (Marcello Cesena, Maurizio Crozza, Ugo Dighero, Mauro Pirovano, Carla Signoris), Claudio Bisio, Lella Costa, Neri Marcorè, Marco Tutino, Sabina Guzzanti.

Giorgio Gallione, cinquantanove anni, regista e drammaturgo, dal 1986 è il direttore artistico del Teatro dell’Archivolto di Genova. Collabora con scrittori come Stefano Benni, Daniel Pennac, Francesco Tullio Altan, Michele Serra. Ha curato elaborazioni drammaturgiche e adattamenti da opere di Jorge Luis Borges, Roddy Doyle, Luis Sepulveda, José Saramago, Charles Bukowski, Italo Calvino. Tra le sue regie degli anni 2000 ricordiamo La Buona Novella
di Fabrizio De André (2000), L’Inventore di sogni e L’uomo dell’armadio, entrambi da Ian McEwan, I bambini sono di sinistra con Claudio Bisio, Grazie di Daniel Pennac con Claudio Bisio, La lunga notte del dottor Galvan con Neri Marcoré, Il bar sotto il mare con Fabio De Luigi. Nella stagione 2007/2008 ha iniziato l’esplorazione dell’universo gaberiano firmando la regia di due spettacoli, Il dio bambino con Eugenio Allegri e Un certo signor G con Neri Marcoré; il progetto si è poi completato con la messa in scena dell’inedito Io quella volta lì avevo venticinque anni (2009/2010) con Claudio Bisio ed Eretici e corsari (2010) con Neri Marcorè e Claudio Gioè. Da segnalare anche Italiani, italieni, italioti (2010) su testi di Michele Serra e l’adattamento del romanzo di Roddy Doyle La donna che sbatteva nelle porte, interpretato da Marina Massironi. Dalla collaborazione con il coreografo Giovanni Di Cicco sono nati molti spettacoli in cui la danza si fonde con il teatro e la letteratura: Spoon river, da Edgar Lee Masters e Fabrizio De Andrè (2009), Pizzeria Kamikaze dai racconti di Etgar Keret (2010), La commedia delle ceneri – dedicato a Pier Paolo Pasolini (2011). Recentemente ha diretto Tinello italiano, spettacolo tratto dalle vignette di satira sociale di Altan e Ciò che vide il maggiordomo di Joe Orton, prodotti dal Teatro dell’Archivolto con il Teatro Stabile di Genova. Il suo prossimo più recente spettacolo è Berlinguer. I pensieri lunghi, in scena al Teatro dell’Archivolto di Genova sino al 21 novembre 2012.
Al di fuori del Teatro dell’Archivolto, Giorgio Gallione ha curato regie tra gli altri per Sabina Guzzanti, Luca e Paolo, Lella Costa. In campo lirico, particolarmente attento alla musica del Novecento, da Bernstein a Rota, da Weill a Glass, ha firmato spettacoli per il Teatro alla Scala di Milano, il Regio di Torino, l’Arena di Verona, il Teatro dell’Opera di Metz, il Regio di Parma, il Teatro dell’Opera di Roma, il Teatro Carlo Felice di Genova, il Teatro Massimo di Palermo e molti altri. Tra le opere di cui ha curato la regia ricordiamo I quattro rusteghi di Wolf – Ferrari, Candide di Leonard Bernstein, La visita meravigliosa di Nino Rota, Don Procopio di Bizet, La rondine di Puccini, Street scene di Kurt Weill, Il gatto con gli stivali, Cyrano e Vita di Marco Tutino, Nella colonia penale di Philip Glass, il Barbiere di Siviglia di Rossini, Tamerlano di Handel, Dinorah di Meyerbeer, le opere balletto Dylan Dog di Marco Tutino e Corto Maltese di Paolo Conte, Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi, il dittico Risorgimento di Lorenzo Ferriero, Il Prigioniero di Luigi Dalla Piccola.