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Fondazione Palazzo Ducale Genova
E una lunga storia di arte e splendori nel Palazzo dei Dogi
“Questa straordinaria città divorante il mondo è la più grande avventura umana del secolo XVI. Genova sembra allora la città dei miracoli …” In realtà, la straordinaria avventura di Genova di cui parla Fernand Braudel durò più a lungo: all’inizio del XVI secolo si posero le fondamenta economiche e istituzionali di una fortuna e di un prestigio destinati a durare fino alla fine del XVIII. La mostra rivela una storia per lo più ignorata, ma avvincente e dai risvolti internazionali. Attraverso una ricchissima scelta di opere d’arte, si seguono le vicende della Repubblica di Genova dalle origini, all’epoca di Carlo V e di Andrea Doria, fino alla sua caduta, nel 1797. Un prologo evoca l’istituzione del dogato a Genova (1339), e un epilogo, dedicato all’annessione all’Impero napoleonico (1805), ne suggella il percorso. È una mostra straordinaria per durata – sei mesi di apertura – e imponente: quattromila metri quadrati di spazio espositivo, suddivisi in trenta sale di palazzo Ducale, dalla loggia medievale al Munizioniere, dalla Cappella alle sale dell’Appartamento dei Dogi fino ai grandi saloni del Maggiore e del Minor Consiglio. Per la prima volta, il Palazzo è animato nei suoi spazi più suggestivi e storicamente rilevanti e diventa protagonista di una mostra. L’allestimento, in chiave evocativa e spettacolare, è di Pier Luigi Pizzi, scenografo e regista di fama internazionale. Oltre quattrocento opere, tra dipinti, sculture, arazzi, oreficerie, grafica, medaglie e cartoni per affreschi, e poi armi, costumi, arredi e suppellettili, sono state selezionate da Piero Boccardo e Clario Di Fabio, già curatori della mostra “Van Dyck a Genova”. “El Siglo de los Genoveses e una lunga storia di Arte e Splendori nel Palazzo dei Dogi” si articola in quattordici sezioni, fra le quali spiccano: la prima, con la croce bizantina della coronazione dogale e la rievocazione di uno studiolo rinascimentale; quelle dedicate al rapporto con la monarchia spagnola, coi ritratti di Andrea Doria e dei sovrani che visitarono Genova; quella incentrata sulla figura del doge, con una strepitosa sequenza di pitture che li ritraggono nella loro immediata verità fisiognomica. Alcuni eventi storici vengono sottolineati attraverso opere di Van Dyck, Fiasella, Strozzi, Paggi e di altri pittori genovesi di primo piano e culminano nei coloratissimi affreschi della Cappella Dogale. Il nesso strettissimo fra magnificenza pubblica e privata viene celebrato nelle sale più belle dell’Appartamento di rappresentanza con opere eccellenti (Giambologna, Tintoretto, Rubens, Guercino, Guido Reni, Luca Giordano), mentre la ricostruzione della vicenda decorativa del palazzo vede protagonisti Gaulli, Franceschini, Tiepolo, Piola, Fragonard. Ma anche nell’evocazione dell’epilogo della Repubblica i capolavori non mancano, con opere di Von Maron e di Jacques-Louis David. Questa mostra è la prima tappa di un percorso, che, con il titolo “El Siglo de los Genoveses”, si snoderà fino al 2004, anno in cui Genova diverrà “Città Europea della Cultura”.