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Fondazione Palazzo Ducale Genova
Parliamo di Arada. Una storia di strade e piazze in Etiopia
domenica 30 marzo 2025 ore 12, Archivio Storico
Arada è il centro storico di Addis Abeba. Tuttavia, Arada non è solo il nome di un luogo. Nel gergo delle strade della capitale etiope, essere Arada, o Aradanet in amarico, significa essere “smart”, sofisticati e avere una conoscenza profonda e complessa del mondo. Per generazioni, essere Arada ha significato avere la capacità di navigare nell’eterogeneità urbana per trovare modi di sopravvivere e per immagine nuove forme di socialità e identità. Nel marzo 2024, Arada è stata rasa al suolo per fare spazio a nuovi sviluppi infrastrutturali e immobiliari. Queste demolizioni non hanno solo distrutto un luogo, ma anche un repertorio di storie, relazioni e percorsi che generazioni di Arada hanno costruito nel corso di decenni. “Parliamo di Arada” è una conversazione tra il regista Dagmawi Yimer e l’antropologo Marco Di Nunzio sulla memoria di Arada e cosa significa immaginare e ricordare storie di piazza, strade e soggettività al tempo di demolizioni e distruzioni urbani su larga scala.

Marco Di Nunzio è un antropologo politico e un etnografo urbano, attualmente professore associato presso l’Università di Birmingham. Le sue ricerche hanno esaminato le economie di strada e le esperienze della marginalità, la migrazione, le lotte sociali per l’abitare e il lavoro e perché politiche di inclusione, la responsabilità professionale e sviluppo urbano continuano a produrre ingiustizia. È autore di The Act of Living (Cornell University Press) e del documentario A Day Arada. Marco è il fondatore di OtherwiseMag, una rivista di narrazione etnografica.
Dagmawi Yimer nato e cresciuto ad Addis Abeba, al secondo anno degli studi di giurisprudenza, lascia il suo paese in seguito ai gravi disordini post-elettorali del 2005 che portarono all’uccisione e al ferimento di centinaia di giovani. Dopo un lungo viaggio attraverso il deserto libico e il Mediterraneo, sbarca a Lampedusa il 30 luglio 2006. A Roma, dopo aver partecipato a un laboratorio di video partecipato nel 2007, realizza insieme ad altri 5 migranti il film Il deserto e il mare. Successivamente è co-regista del film documentario Come un uomo sulla terra (2008). Ha realizzato i documentari C.A.R.A. ITALIA (2009), Soltanto il mare (2011), Và pensiero. Storie ambulanti (2013) e firmato diversi cortometraggi, tra cui Asmat, Nomi (2015). Nel 2011 ha coordinato il progetto di film collettivo Benvenuti in Italia (2012) curandone uno degli episodi. Nel 2019 ha realizzato un lavoro sperimentale “l’attesa” in collaborazione con professor Shahram Khosravi.

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