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Fondazione Palazzo Ducale Genova

venerdì 19 gennaio 2024, ore 17.30

Chair Marco Ansaldo

I genovesi nel Tirreno: Sardegna, Corsica e Sicilia
Alessandro Soddu

Naturalmente proiettati sul mare, i genovesi hanno nel Tirreno il loro primo campo d’azione e nelle sue grandi isole la meta di imprese insieme commerciali e politico-militari. Nei primi decenni dell’XI secolo liberano dal pericolo saraceno la Sardegna, guadagnandosi l’accesso ai mercati locali, penetrando durante i due secoli successivi nei tessuti istituzionali ed economico-sociali dei Giudicati, per concentrare infine la propria presenza in quello di Torres, grazie soprattutto all’affermazione dei Doria. Fondamentale in questo senso fu la conquista nel 1195 di Bonifacio in Corsica, nella quale, qualche decennio prima, la Chiesa genovese aveva ottenuto il controllo delle diocesi di Mariana, Nebbio e Accia, creando i presupposti per un lungo dominio. Nel XII secolo il ceto mercantile si ritaglia un ruolo di primo piano anche nella Sicilia normanna, mentre più controverso si rivela il rapporto con la dinastia sveva, da cui i genovesi traggono comunque privilegi e posizioni di potere. Un quadro destinato a riproporsi, con alterne fortune, anche nella Sicilia angioina e poi in quella aragonese.

Alessandro Soddu è professore associato di Storia medievale presso l’Università degli Studi di Sassari, dove insegna Storia medievale e Storia degli insediamenti medievali. La sua attività di ricerca è concentrata prevalentemente sul basso Medioevo, privilegiando in chiave comparatistica i temi dei poteri signorili, dei processi e delle forme dell’insediamento urbano e rurale, così come anche quelli delle strutture economico-sociali e delle trasformazioni politico-istituzionali intervenute tra Due e Trecento. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Signorie territoriali nella Sardegna medievale. I Malaspina (secc. XIII-XIV) (Carocci 2017). Ha curato, inoltre, il volume Linguaggi e rappresentazioni del potere nella Sardegna medievale (Carocci 2020).


In partibus Ultramaris. I genovesi e la Terrasanta
Antonio Musarra

Il legame tra Genova e la Terrasanta è, in certo qual modo, strutturale. Caffaro, il decano dell’annalistica genovese, non esita a coniugare il sorgere della “compagna” – e, cioè, di quell’organismo dai labili tratti pattizi e istituzionali dal quale sarebbe scaturito il comune di Genova – alla partecipazione dei propri concittadini alla prima crociata, consumatasi nel decennio a cavallo tra XI e XII secolo. L’intervento intende procedere a una ri-contestualizzazione di tale rapporto alla luce della critica storiografica attuale.

Antonio Musarra è professore associato di Storia medievale presso la Sapienza Università di Roma e Fellow di Harvard. Curatore del progetto “IANUA. Genova nel Medioevo”, si occupa di storia marittima e navale, di storia delle crociate e dell’Oriente latino e di storia francescana. Tra i suoi ultimi libri: 1492. Diario del primo viaggio (Laterza 2022); L’isola che non c’è. Geografie immaginarie tra Mediterraneo e Atlantico (Il Mulino 2023).


Genova e le indagini archeologiche in Medio-Oriente
Fabrizio Benente

Genova ha rivestito un ruolo di primo piano nelle vicende mediterranee. In particolare, nei secoli centrali del Medioevo. La sua potenza marittima, eguagliata solo in parte da Pisa, Venezia e Barcellona, è stata fonte di aspre lotte per la supremazia. L’intraprendenza dei suoi cittadini, soprattutto nel campo delle attività economiche, oltre ch’essere ben compendiata nel noto (e alquanto trito) detto: «Ianuensis ergo mercator» (“Genovese: dunque, mercante”), è testimoniata da numerose fonti. Il riferimento non è soltanto a quelle scritte, tra le più abbondanti dell’intera penisola; si pensi, ad esempio, alle rimanenze architettoniche, sparse letteralmente da un capo all’altro del Mediterraneo. Tra di esse spiccano le fortificazioni erette nel mar Nero: la principale frontiera del commercio genovese trecentesco.

Fabrizio Benente è professore ordinario di Archeologia cristiana e medievale presso l’Università degli Studi di Genova, Dal 2020, ricopre l’incarico di Prorettore alla Terza Missione dell’Ateneo genovese. Ha svolto attività di ricerca presso le Università di Siena e Genova e presso l’Albright Institute of Archaeology (IS). Ha partecipato a missioni archeologiche in Corsica, Grecia, Tunisia, Libano, Mongolia Interna (Cina), Crimea (Ucraina). Ha diretto scavi archeologici in Italia e missioni archeologiche in Israele e Palestina. Tra le sue ultime pubblicazioni: Power and Control in Crusader Acre (‘Akko): The Fortifications of the Genoese Quarter, per la rivista «Atiqot»; Akko, the Old City, the Genoese Quarter, per la rivista «Hadashot».


L’Impero di Genova, convegno internazionale di studi nell’ambito di IANUA. Genova nel Medioevo
In collaborazione con Limes, rivista italiana di geopolitica
scopri qui il programma completo

Ingresso libero, fino a esaurimento dei posti disponibili