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Fondazione Palazzo Ducale Genova

20 – 21- 22 novembre 2025

Per il quarto anno consecutivo, torna Visioni, una rassegna che è diventata ormai un appuntamento fisso per chi ogni giorno lavora per contribuire alla formazione di un pubblico più partecipe, consapevole e riflessivo.

Articolata in tre giornate di dialoghi, esperienze e laboratori, è l’occasione per mettere in circolo idee, confrontarsi e costruire insieme nuove prospettive.

Quest’anno, come fil rouge, abbiamo scelto di porre l’accento sul valore dello sguardo critico: uno sguardo attento, capace di cogliere i dettagli, di analizzare con chiarezza e di interpretare ciò che osserva, senza farsi fuorviare dalle apparenze. Nel regolare l’obiettivo riconosciamo, inoltre, l’importanza dell’inquadratura, ovvero la scelta del punto di vista, consapevoli che ogni prospettiva è solo una tra le tante possibili, e che il confronto con altri punti di vista arricchisce la comprensione.

Come nelle precedenti edizioni, i primi due giorni saranno dedicati a professionisti del settore – educatori museali, insegnanti, atelieristi – e si articoleranno in momenti di confronto teorico e laboratori pratici, offrendo uno spazio aperto allo scambio di esperienze.

Il sabato sarà invece pensato per bambini e famiglie, con attività diffuse sul territorio. I partecipanti avranno l’opportunità di incontrare scrittori, artisti, illustratori, educatori, storici, architetti e scienziati: un insieme variegato di voci e approcci che dà forma, in modo concreto, alla ricchezza e complessità del tema proposto.

Tutte le attività sono a ingresso gratuito su prenotazione, attiva dal 5 novembre 2025.


Programma

giovedì 20 novembre 2025 – convegno

ore 9.30 – Saluti istituzionali

Sara Armella, Presidente di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura

Antimo Ponticiello, Direttore generale Ufficio Scolastico Regionale per la Liguria

Giacomo Montanari, Assessore alla Cultura del Comune di Genova

ore 10 – Introduzione ai lavori

Maria Fontana Amoretti, Responsabile Servizi Educativi e Culturali di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura

Interventi

ore 10.15

Luca Dal Pozzolo, Con gli occhi degli altri: raccontare storie, allestire musei

La questione sembra banale: per chi si allestisce un museo? Nella pratica, nulla è banale, anzi, capita assai spesso che a un lodevole intento – il visitatore al centro – si sovrapponga una forma mentis diversa, curatori che fanno riferimento in primis ai colleghi e agli accademici, allestitori che guardano alle riviste e agli altri architetti. Fuor di retorica, mettere il visitatore al centro è tutt’altro che facile: impone di progettare con gli occhi degli altri, di abbracciare l’alterità.

Luca Dal Pozzolo, architetto, è presidente di Fitzcarraldo Engineering. Dirige la collana Geografie Culturali di Editrice Bibliografica, dove ha pubblicato Esercizi di sguardo, (2019) e Il patrimonio culturale tra memoria, lockdown e futuro (2021).

ore 10.45

Federica Pascotto, Osservare con lentezza

La relazione tra opera, spazio espositivo e visitatori si tesse grazie a conversazioni, scambi e osservazioni. Ingrediente fondamentale è il tempo: serve un tempo lento per aprire lo sguardo e dare spazio ai pensieri.
La lentezza può dunque diventare un metodo e un formato, per incontrare davanti all’opera pubblici diversi: due esempi da Palazzo Grassi e Punta della Dogana, uno con persone con background migratorio, un altro con persone neurodivergenti.

Federica Pascotto è esperta di Pedagogia dell’arte e consulente Servizi Educativi Pinault Collection, Venezia.

Silvia Mascheroni, Guardo e mi-riguarda

Il dialogo e la relazione stretta e di senso tra patrimoni culturali e persone è risorsa non solo per esercitare il saper osservare, lo scandagliare dettagli, dedicare un tempo tutto per sé, corpo a corpo con le opere, ma vibra in risonanza con il ri-guardarci. Lo sguardo si trasforma con noi. E ci interroga, con il desiderio e la curiosità e la profondità di guardare non solo dentro le “cose”, ma dentro di noi.

Silvia Mascheroni insegna al Master “Servizi educativi per i musei e i patrimoni culturali”, Università Cattolica, Milano. È coordinatrice del Gruppo di lavoro “Welfare culturale” ICOM Italia, co-ideatrice di Patrimonio e Intercultura, Fondazione ISMU e cofondatrice di Patrimonio di Storie.  È inoltre referente italiana di CECA – Committee for Education and Cultural Action ICOM International.

Coffee break

ore 12.15

Giuliano Gaia, Fuori fuoco: cosa ci sta sfuggendo dell’impatto del digitale nella cultura

Tra Covid e PNRR non si è mai parlato così tanto di digitale nella cultura. Eppure, l’impressione è che le strategie digitali siano sempre meno chiare di fronte all’avanzare impetuoso, quasi minaccioso, delle tecnologie, dall’Intelligenza Artificiale alla Realtà Aumentata. È quindi il momento di fermarsi a riflettere sulle caratteristiche profonde della trasformazione digitale e su quali sfide e quali opportunità si stiano presentando al settore culturale.

Giuliano Gaia è stato il creatore del Dipartimento Web e Nuovi Media del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano; è co-fondatore e direttore di Invisible Studio e insegna presso l’Università IULM, Milano.

Annalisa Cicerchia, Gli impatti della cultura: dalla progettazione alla valutazione

Per generare valore multidimensionale e misurabile, le attività culturali e creative devono assumere una prospettiva strategica. L’intervento mira ad esplorare i meccanismi attraverso i quali la pianificazione delle organizzazioni culturali possa passare dalla semplice enunciazione degli output attesi alla progettazione mirata degli effetti e degli impatti sulla società. Saranno discussi approcci innovativi e metodologie per la misurazione del valore sociale, economico e territoriale della cultura.

Annalisa Cicerchia è un’economista della cultura, tra le socie fondatrici di CCW – Cultural Welfare Center, di cui è Vicepresidente e Presidente della Commissione Scientifica.

Light lunch

ore 14.30

Maria Camilla De Palma, Decostruire, restituire, ribaltare

Ribaltare la visione sulle civiltà extraeuropee presenti a Castello D’Albertis con le sue collezioni provenienti da Africa, Americhe e Oceania è stata la strategia fondante la sua riapertura nel 2004: all’epoca i dialoghi con le popolazioni da cui provengono le opere hanno plasmato il loro riallestimento. Negli anni intercorsi fino ad oggi, mostre, eventi e progetti di co-curatela hanno creato uno spazio di reciprocità, fino all’ultimo processo in corso, di riscrittura della narrazione museale, dalla decostruzione della visione ottocentesca su cui
poggia il museo stesso al confronto con i protagonisti della scena odierna, per uno scambio di sguardi e visioni del mondo.

Maria Camilla De Palma è conservatore responsabile di Castello D’Albertis Museo delle Culture del Mondo – Genova.

Giovanna Brambilla, Cecità, diplopia e profezia: storie di visione nell’arte

Cosa vediamo davvero quando guardiamo?
Nessuna visione è neutra perché il nostro sguardo può essere oscurato, ingannato o ispirato. Per raccontarlo si partirà da opere che mettono in crisi il concetto stesso di visione, negandola, a quelle che coinvolgono chi guarda, destabilizzandolo e moltiplicando o ribaltando i punti di vista, fino ai lavori che ci portano oltre il presente, tra la memoria e il sogno.

Giovanna Brambilla è storica dell’arte, esperta in pedagogia del patrimonio e audience development.

Barbara Schiaffino, Lezioni di sguardo e meraviglia: dalle pagine degli albi illustrati alle sale di un museo

L’esperienza della lettura dialogica come modello di condivisione culturale tra età diverse e la costruzione di uno sguardo attivo e creativo per interrogare il mondo sono punti di forza di molti libri per l’infanzia che, implicitamente, offrono preziosi spunti metodologici anche per la progettazione di percorsi tra le collezioni museali. Dalle opere di Bernard Friot, Tana Hoban, Chiara Carminati e Massimiliano Tappari, Keri Smith e Cruschiform – che hanno radici nelle riflessioni sull’infanzia, la fantasia e la creatività di Gianni Rodari e Bruno Munari – un’esplorazione tra alcuni titoli del panorama editoriale contemporaneo capaci di risvegliare emozione, curiosità, meraviglia.

Barbara Schiaffino, giornalista, è direttrice della rivista Andersen.

Massimiliano Tappari, Guardare è un po’ guadare

Massimiliano Tappari, fotografo fuori dagli schemi, ci accompagna in una galleria di esseri viventi, che non comprende solo uomini, piante e animali, ma anche sassi, case, lampioni. Una comunità più estesa che ci fa allargare lo sguardo e ci consente di vedere meglio quello che abbiamo sotto gli occhi
tutti i giorni. Un viaggio ironico e poetico dove una didascalia sbagliata travisa l’immagine e ci accompagna verso storie inaspettate. Un’occasione per ragionare sul guardare. E sul guadare. Perché ogni immagine non va solo guardata ma anche attraversata.

Massimiliano Tappari, fotografo e scrittore, ha ottenuto il Premio Andersen come Protagonista della cultura dell’infanzia. Tra i suoi titoli più recenti: Infanzia di un fotografo (Topipittori), Coffee Break (Corraini).

Luigi Berio, Regolare l’obiettivo. Visioni nell’era dell’IA

Come cambia il ruolo del creativo e dell’insegnante in un mondo dove l’intelligenza artificiale trasforma il “saper fare” in “saper scegliere”? Dalla produzione alla curatela, dall’artigianato alla visione: una riflessione su come allenare lo sguardo critico e la sensibilità estetica per dialogare con l’infinito creativo dell’IA.

Luigi Berio è designer, illustratore e art director.

ore 17

Visita guidata alla mostra Moby Dick. La Balena in compagnia della curatrice, Ilaria Bonacossa


venerdì 21 novembre 2025, Workshop di formazione

ore 9 e ore 17
Giulia Zucchini, Collezioni in movimento

Un laboratorio che promuove l’intersezione tra linguaggi diversi e un approccio alla mostra Moby Dick – La Balena che privilegia il corpo e il movimento, nella convinzione che l’esperienza motoria possa contribuire ad una comprensione più profonda e non stereotipata del patrimonio culturale.

Giulia Zucchini è educatrice museale e Danzeducatore®.

ore 9 e ore 17
Daniela Pareschi, Vedere ciò che non vedo

Un percorso per adulti che si avvale di semplici esercizi di disegno, con cui si sperimenta come liberarsi dalla lettura automatica e stereotipata della realtà. Un invito a vedere “oltre la prima lettura” e a scoprire, nel dettaglio invisibile, il vero senso del punto di vista.

Daniela Pareschi è illustratrice e pittrice. Con il libro Quello che non vedo ha vinto il Premio Rodari 2025 nella categoria Albi illustrati.

ore 9
Massimiliano Tappari, La fotografia che trama

C’è chi legge i fondi del caffè e c’è chi legge direttamente la superficie della caffettiera, scoprendo in ogni dettaglio un personaggio, un paesaggio, uno spiraglio, un viaggio. A partire dal libro Coffee Break (Corraini), i partecipanti avranno modo di creare un piccolo libro fotografico dedicato a un oggetto quotidiano e casalingo. Attraverso tagli e ingrandimenti i dettagli potranno assumere fattezze diverse. E il testo poetico diventerà il filo narrativo in grado di cucire insieme tutti i pezzi.

Massimiliano Tappari è fotografo e poeta.

ore 11 e 15
Claudia Losi, Animule

Anìmule è una performance immersiva che prende la forma di un teatro d’ombre proiettato su parete.
L’opera nasce dall’interazione tra immagini, suono e gesto. Le ombre, create dall’artista in tempo reale, prendono vita attraverso sagome di carta strappata:
figure frammentate in cui si intrecciano sembianze umane e presenze del mondo naturale. L’azione visiva è accompagnata da un paesaggio sonoro che alterna letture di testi di Roberto Calasso e Alberto Giacometti e brevi versi scritti dall’artista stessa, interpretati da una voce infantile.

Claudia Losi è un’artista. Due delle sue opere sono esposte nella mostra Moby Dick. La Balena.

ore 11 e 15
Elena Iodice, Pulviscolo. Raccogliere la voce polverosa delle cose

Via Fondazza, Bologna. Stringo l’obiettivo: inquadro una finestra, ai vetri una tendina leggera. Stringo ancora. Su un tavolo ricoperto di carta da pacchi, disegnata a cerchi, si vedono delle bottiglie. Sono dipinte di colori terrosi, impolverate. Un fotografo entra in punta di piedi in quella stessa stanza. Stringe l’obiettivo su quelle stesse bottiglie sopravvissute al pittore, rimaste lì dove la sua mano le aveva sistemate, come attrici su un palcoscenico. Un altro pittore, molti anni dopo, ritroverà quelle bottiglie nelle impronte lasciate su un muro di una vecchia casa abbandonata.
Raccoglieremo il pulviscolo nella stanza di Giorgio Morandi, nelle foto di Luigi Ghirri e nelle assenze disegnate per sottrazione di Claudio Parmiggiani

Elena Iodice è architetta e atelierista.

ore 11
Diletta Zannelli, Davanti ad una fotografia. Educare allo sguardo, raccontare l’umanità a partire dalle immagini

A partire dalle fotografie di Paolo Di Paolo esposte in mostra a Palazzo Ducale, il Museo Nazionale di Fotografia presenta i suoi progetti didattici legati alle opere di importanti autori italiani e internazionali e finalizzati ad un uso consapevole delle immagini, valorizzando la fotografia come strumento di analisi, ricerca e conoscenza. L’alfabetizzazione visiva, nella società dell’immagine, è di per sé garanzia di capacità critica, politica e di cittadinanza attiva, oltre a favorire la scoperta del sé.

Diletta Zannelli è responsabile del Servizio educativo del Museo Nazionale di Fotografia, Cinisello Balsamo.

ore 17
Massimiliano Tappari, Stupore a km zero

L’incontro prevede la presentazione di fotografie e storie che vedono quali protagonisti paesaggi e oggetti della quotidianità: la caffettiera, due chiavi, una sveglia, uno schiaccianoci. I dettagli di questi soggetti ingranditi sullo schermo, attraverso l’impaginazione e la lente di ingrandimento della videocamera, diventano personaggi e paesaggi sorprendenti che rappresentano la parte figurata del racconto narrato.
L’incontro intende esplorare il concetto di “stupore a km zero”, secondo il quale non servono viaggi in paesi esotici o proiezioni di film in tre dimensioni: ciò che è in grado di stupirci ce l’abbiamo a portata di mano nella stessa strada che ogni giorno ci conduce a casa o nell’albero che vediamo dalla nostra finestra.

Massimiliano Tappari è fotografo e poeta.


sabato 22 novembre 2025

ore 10.45
Nati per Leggere Liguria – Oltre la voce

Non solo voce, ma percezione visiva nei primi mesi dei neonati, quelli in cui i bambini cominciano a mettere a fuoco le immagini e a distinguere alcuni
colori: un incontro con pediatri e bibliotecari sull’importanza della lettura precoce in famiglia.

Nell’ambito della settimana nazionale NpL.

dai 6 mesi ai 2 anni e famiglie

ore 11
Giulia Zucchini, Avete visto la Balena Bianca?

Un laboratorio per bambini e genitori dedicato alla mostra Moby Dick – La Balena, che ripercorre, attraverso esplorazioni in movimento e una breve visita animata, la storia del Pequod, del capitano Achab e della mitica Balena Bianca.

Giulia Zucchini è educatrice museale e Danzeducatore®.

dai 6 agli 11 anni

ore 15.45
Daniela Pareschi, Quello che non vedo. Un oggetto, mille possibilità.

Un’unica forma può diventare mille cose diverse: basta cambiare lo sguardo. Questa attività invita i bambini a esplorare la forza dell’immaginazione, trasformando la stessa sagoma in quattro immagini completamente diverse. Non importa cosa “sia”, ma cosa potrebbe diventare: una mezzaluna può essere una barca, un paracadute, una pancia, il muso di un aereo, una molletta può trasformarsi in un animale, in gambe, in una coda d’auto o nella bocca di un coccodrillo.

Daniela Pareschi è illustratrice, pittrice, scenografa. Con il libro Quello che non vedo ha vinto il Premio Rodari 2025 nella categoria Albi illustrati.

dai 5 agli 11 anni

ore 16
Teresa Porcella, Il fachiro Biancatesta

Il laboratorio, ispirato al testo omonimo di Teresa Porcella e Giulia Orecchia, invita bambini e famiglie a esplorare il potere della visione e della forma: da un
semplice foglio rettangolare nascono serpenti che si muovono, si piegano e si trasformano. Tra musica ipnotica e gesti magici, si sperimenta come l’occhio possa essere ingannato e incantato, rendendo “tondo il quadrato” e “compatto il lungo”. il vero incantesimo diventa quello dello sguardo – non sui serpenti, ma su chi li osserva.

Teresa Porcella è autrice, performer, progettista, editor e svolge attività di formazione, laboratori e spettacoli in tutta Italia.

dai 2 ai 5 anni e famiglie

ore 17
Elisabetta Garilli Ensemble, TinotinoTinotinaTino tin tin tin, un’orchestra di materiali

Testi di Elisabetta Garilli e Emanuela Bussolati
Musiche di Elisabetta Garilli, illustrazioni Emanuela Bussolati

Il bambino di questa storia cerca i suoni dentro qualsiasi cosa e, nello stesso tempo, valorizza ogni cosa perché contiene suoni. Nulla per lui è scarto.
Il bambino gioca, esplora, tocca tutto. Quello che gli altri vedono come semplice oggetto, per lui è anima di suoni. Tinotino Tinotina Tino tin tin tin è dedicato a chi sa ascoltare i suoi talenti ed è determinato nel raggiungerli.

Lo spettacolo è stato insignito del Premio “Rodari – Città di Omegna 2018” nella sezione Fiabe e Filastrocche e del Premio “Il mondo salvato dai ragazzini 2018”.

per tutti


Ai docenti partecipanti in presenza sarà rilasciato attestato di frequenza, valido ai fini del riconoscimento del credito formativo.
L’iniziativa è valida ai fini dell’acquisizione di credito o frazioni di credito per i corsi di laurea in Conservazione dei beni culturali e per la laurea magistrale in Storia dell’arte e valorizzazione del patrimonio artistico.
La giornata del 20 novembre sarà trasmessa anche in streaming sul canale YouTube di Palazzo Ducale.

Il programma può subire variazioni.


A cura di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura – Servizi Educativi e Culturali
In collaborazione con Musei Civici di Genova, Museo Nazionale di Fotografia – Cinisello Balsamo, NpL Nati per Leggere Liguria, Rivista Andersen, ReMida Genova
Con il patrocinio di ICOM Italia, USR Ufficio Scolastico Regionale per la Liguria, Università di Genova, DIRAAS Dipartimento Italianistica, Romanistica, Archivistica, Arti e Spettacolo