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Fondazione Palazzo Ducale Genova
Con la scoperta del Dott. Gregory Godwin Pincus iniziò un percorso di separazione tra sessualità e riproduzione, che diede alle donne il controllo sulla propria fertilità. L’attività sessuale e la riproduzione furono separate, e si venne così a costituire per tutte e tutti una nuova libertà.
Oggi le tecniche riproduttive rendono lo scenario molto più complesso, si è venuta a creare una vera e propria frammentazione della figura della madre. Infatti, ci troviamo di fronte a figure quali madre biologica, madre portatrice (o surrogata), madre sociale.
La presenza delle donne nella vita pubblica e professionale da una parte è valorizzata come condizione di civiltà e di democrazia, dall’altra persistono ancora svantaggi e discriminazioni dovuti anche alla precarietà e alla fluidità delle condizioni di lavoro. Si ripropone così ancora il conflitto tra tempi di produzione e desiderio di maternità. Mentre la richiesta ormai storica di riconoscimento sociale della maternità è costantemente disattesa, in piena contraddizione con una visione mistica della famiglia continuamente riproposta.
A cura di AIED – Rete di donne per la politica e LaboratorioPolitico di Donne
27 febbraio 2017, ore 17.45 Primo frammento
Il desiderio, dalla pillola al sesso virtuale
interventi di Carlo Flamigni, ginecologo e Roberta Giommi, sessuologa
coordina Mercedes Bo, AIED
6 marzo 2017, ore 17.45 Secondo frammento
Produrre e riprodurre: il materno tra esaltazione e mortificazione
interventi di Linda Laura Sabbadini, ricercatrice ISTAT e Chiara Saraceno, sociologa
coordina Rita Falaschi, Rete di donne per la politica
13 marzo 2017, ore 17.45 Terzo frammento
Quante madri?
interventi di Roberto Todella, sociologo psicoterapeuta e sessuologo e Luisella Battaglia, bioeticista
coordina Giulietta Ruggeri, Laboratorio Politico di Donne