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Fondazione Palazzo Ducale Genova
Con Claudio Magris, Paolo Magris,
Gino Paoli, Margherita Rubino
Letture di Mercedes Martini
mercoledì 15 maggio 2019, ore 17.45
Sala del Maggior Consiglio
photo by Danilo De Marco
Claudio Magris protagonista nel 2019 di due nuove uscite editoriali: Città di mare, a cura di Paolo Magris e Margherita Rubino, edito da Rizzoli, in cui compare in apertura il suo scritto dedicato a Trieste, e Tempo curvo a Krems, edito da Garzanti, in cui si cimenta con la forma letteraria del racconto, e con i temi della vecchiaia, del tempo e dei ricordi.
La presentazione dei due libri diventa l’occasione per un incontro a più voci, al quale partecipano insieme a Claudio Magris anche Gino Paoli, Paolo Magris e Margherita Rubino, e con le letture di alcuni brani da parte di Mercedes Martini.
Città di mare, a cura di Paolo Magris e Margherita Rubino – Edizioni Rizzoli
L’Italia è tutta una rotta marina, città, coste e isole dove… glorie e tragedie di secoli sono indissolubili dai canti e dalle epopee che le hanno narrate. Un portolano poetico che contiene grandi, grandissime pagine. Il mare ci vince, dice ‘Ntoni nei Malavoglia, ma come ci vince la vita
Quello tra le città e il mare è un connubio tra i più peculiari, che ha dato origine a letterature ricchissime e di grande varietà, come una sorta di “portolano poetico”, così l’ha definito Claudio Magris, “che contiene grandi, grandissime pagine”. Il libro nasce dal ciclo di incontri dedicati alle città di mare che si è tenuto a Genova nel 2018, durante i quali scrittori, artisti e studiosi, hanno esplorato i vari modi in cui le loro città natali o d’elezione si legano al mare e, viceversa, i modi in cui il mare è entrato nelle vie e nelle vicende letterarie, culturali, sentimentali, delle loro città. Una raccolta di dialoghi che spaziano da Oslo a Genova, da Marsiglia a Trieste, attraversando le città marine italiane ed europee. Chiude il libro un intervento di Paolo Magris, a colloquio con Marco Salotti sul tema del cinema di mare.
Tempo curvo a Krems, di Claudio Magris – Edizioni Garzanti
Sempre vuol dire vivere o morire? Il vetro della clessidra si accende e si colora nella luce che lo attraversa, una luce dorata rugginosa quando la clessidra è colma di sabbia e giallorosa pallido quando si svuota.
I cinque protagonisti di questi racconti si ritrovano tutti a fare i conti con un tempo che sembra non avere inizio né fine, corrente di un fiume che conduce alla foce e alla sorgente. Il ricco e ormai vecchio industriale che inscena una beffarda ritirata dalla vita; il maestro di musica che dopo tanti anni rivede il proprio allievo in un incontro di ambigua ed elusiva crudeltà; il viaggiatore che, nella piccola e assopita cittadina di Krems, mosso da una coincidenza apparentemente insignificante, scopre il non tempo della vita e dell’amore in cui tutto è presente e simultaneo; il vecchio scrittore ospite d’onore di un premio che misura la propria estraneità al mondo e ai riti della letteratura; e infine il sopravvissuto della Grande Guerra e della grande stagione culturale della Trieste absburgica e irredentista che osserva le riprese di un film dedicato a una vicenda della sua giovinezza e di quella dei suoi amici stentando a riconoscere sé stesso e i propri compagni nei gesti e nelle battute degli attori che li interpretano. Ironicamente crudeli, malinconicamente sobri, i cinque personaggi sembrano a poco a poco attutire l’intensità delle loro esistenze, sfumando la distinzione tra finzione e realtà, con la consapevolezza che anche «le pagine invecchiano come le cose vive: fanno orecchie d’asino, si sgualciscono, avvizziscono. Come la mia pelle».