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Fondazione Palazzo Ducale Genova
dal 17 ottobre al 12 dicembre 2018
ore 17.45, Sala del Maggior Consiglio
A cura di Francesca Romana Recchia Luciani e Simone Regazzoni
Charles M. Schulz, striscia di fumetti giornaliera pubblicata dal 2 ottobre 1950 al 13 febbraio 2000
E’ in momenti storici di crisi e passaggio come quello in cui viviamo che la richiesta di felicità, da parte delle persone, si fa più pressante, insistente, e la ricerca di vie e metodi che possano condurre alla conquista di un’esistenza felice diventa una pratica quasi quotidiana. Non stupisce dunque che la questione della felicità occupi sempre più lo spazio pubblico e privato del nostro tempo. Si tratta non solo di una richiesta legittima, ma di vitale importanza per la società tutta.
Gruppi di ricerca composti da psicologi e genetisti danno la caccia al segreto della felicità; l’editoria è letteralmente invasa da libri che pretendono di insegnare come vivere felici; i corsi universitari dedicati alla felicità registrano il tutto esaurito: nel 2018 il corso dedicato alla felicità a Yale ha avuto il maggior numero di studenti nei 316 anni di storia dell’Università; e l’Onu, con una risoluzione del 28 giugno del 2012, ha stabilito che “la ricerca della felicità è uno scopo fondamentale dell’umanità” e ha scelto il 20 marzo come giornata mondiale della felicità.
Ad oggi, una scienza della felicità non è stata ancora inventata. Ma fin dall’antichità la filosofia ha provato ad indagarlo ponendosi la questione della ricerca della felicità, della vita felice intesa come vita buona, vita in cui possiamo sentire fino in fondo la dolcezza dell’esistenza. E’ Aristotele a dire:
“Sentire che viviamo è di per sé dolce, poiché la vita è per natura un bene ed è dolce sentire che un tale bene ci appartiene”.
C’è comunque un legame con la possibilità per le persone di fare esperienza piena del bene della vita.
In questo senso la felicità dipende dal nostro modo di vivere, di pensare e di affrontare l’esistenza.
Siamo preparati a questo? I filosofi antichi, che concepivano la filosofia come un sapere legato alla vita, sapevano che occorreva esercitarsi. Forse anche noi uomini contemporanei dovremmo trovare il tempo e lo spazio per esercitarci a quei pensieri che possono aiutarci a vivere felici. La serie di incontri la ricerca della felicità vuole essere un contributo ai nostri esercizi di felicità.
Per questi esercizi abbiamo deciso di convocare filosofi, imprenditori, psicoanalisti, scrittori. Per due ragioni. E’ ormai sempre più chiaro che quando parliamo di filosofia, e soprattutto di una filosofia attenta alla dimensione della vita, non dobbiamo intendere una disciplina accademica, ma una “intensità di pensiero” che va ricercata in ambiti differenti. Siamo inoltre convinti che oggi più che mai sia necessario esplorare dimensioni differenti dell’esistenza se vogliamo davvero interrogarci su cosa sia la felicità e su come si possa intervenire, nella società, perché tutti possano godere del diritto alla felicità.
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