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Fondazione Palazzo Ducale Genova

con un unico biglietto

intero 14€ – ridotto 12€, consulta qui le riduzioni

Visita la mostra Nostalgia. Modernità di un sentimento dal Rinascimento al contemporaneo e la Torre Grimaldina e i Saloni di Rappresentanza con un unico biglietto!

Saloni di Rappresentanza

tutti i weekend di giugno e luglio, ore 10 – 19

  • dal 22 al 24 giugno 2024
  • 29 e 30 giugno 2024
  • 6 e 7 luglio 2024
  • 13 e 14 luglio 2024

tutti i giorni dal 30 luglio, escluso il lunedì

  • dal 30 luglio al 1° settembre 2024

da martedì a venerdì, ore 11 – 19

sabato e domenica ore 10 – 19

la biglietteria chiude sempre un’ora prima

La Torre Grimaldina e le antiche carceri

tutti i giorni da luglio a settembre, escluso il lunedì

  • dal 10 luglio al 20 agosto 2024

Visite guidate a cura dei volontari dell’Associazione Amici dei Musei Liguri e di Palazzo Ducale

  • Torre Grimaldina e antiche carceri, il venerdì e il sabato ore 15.30 fino al 20 agosto 2024
    Fino al 6 luglio 2024 ingresso con il biglietto del Palazzo:
    intero 5€ – ridotto 4€ – bambini 3€
    Dal 10 luglio 2024 ingresso con il biglietto unico
  • Saloni di Rappresentanza, il giovedì alle 15.30 dal 1° agosto al 1° settembre 2024
    ingresso con il biglietto unico

Le visite guidate sono comprese nel costo del biglietto d’ingresso


La mostra Nostalgia

Nel 1688 lo studente Johannes Hofer si laureò in medicina a Basilea discutendo la tesi su una patologia sino ad allora ignorata, per la quale coniò un nuovo vocabolo unendo due parole di origine greca:  nostos (ritorno) e algos (dolore o tristezza). Nostalgia, ossia la «tristezza ingenerata dall’ardente brama di ritornare in patria». Hofer non poteva sicuramente immaginare che nostalgia avrebbe perso nel tempo la sua connotazione medica e avrebbe accompagnato l’umanità negli anni a venire, diventando una delle principali sindromi della modernità.

La mostra, con oltre centoventi opere tra dipinti, sculture, installazioni e volumi illustrati, presenta un percorso artistico che parte dal Rinascimento e approda ai giorni nostri, mettendo in luce le diverse espressioni della nostalgia, ricostruendone la storia, documentando archetipi e protagonisti di questo disturbo medico che progressivamente si trasformò in un sentimento ambivalente e contraddittorio, individuale e collettivo, presente nella storia dell’umanità sotto tutte le latitudini geografiche e culturali.

Il percorso espositivo, articolato in undici sezioni tematiche, racconta le diverse interpretazioni della nostalgia attraverso il filtro della storia dell’arte: sia come trasposizione iconografica, sia come rimando ad alcune figure paradigmatiche – Ulisse, Enea, Demetra e Persefone, Dante, Foscolo, Byron, Leopardi, Piranesi e Mazzini – e, infine, come proposta di assonanza figurativa rispetto alla complessità polisemica di tale sentimento.

In 1688, the student of Alsatian origin Johannes Hofer graduated in medicine in Basel, with a thesis on a hitherto ignored illness, for which he coined a new definition – merging to words of Greek origin nostos (return) and algos (pain or sadness) – Nostalgia, or rather the «sadness generated by the ardent longing to return to one’s homeland». Certainly, Hofer could not have imagined that nostalgia would lose its medical connotation over time and would accompany humanity along the years becoming one of the main syndromes of modernity.
The exhibition, with over one hundred and twenty works among paintings, sculptures, installations and illustrated volumes, presents an artistic journey that starts from the Renaissance and reaches the present day, highlighting the different expressions of nostalgia and reconstructing its history, documenting archetypes and protagonists of this medical disorder which progressively transformed into an ambivalent and contradictory feeling, individual and collective, present in the history of humanity at all geographical and cultural latitudes.
The exhibition itinerary, divided into eleven thematic sections, recounts the different interpretations of nostalgia through the filter of art history: both as an iconographic transposition and as a reference to some paradigmatic figures (Ulysses, Aeneas, Demeter and Persephone, Dante, Foscolo, Byron, Leopardi, Piranesi and Mazzini) and, finally, as a proposal of figurative assonance in relation to the polysemic complexity of this feeling.

tra gli artisti in mostra:

Albrecht Dűrer, Giovanni Battista Piranesi, Jean Auguste Dominique Ingres, Giorgio De Chirico, Lucio Fontana, Yves Klein, Anish Kapoor e molti altri.

A cura di Matteo Fochessati in collaborazione con Anna Vyazemtseva
La mostra è prodotta e realizzata da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura e rientra nell’ambito delle iniziative di Genova Capitale Italiana del Libro 2023


Palazzo Ducale, la storia

Sede del governo della Repubblica di Genova e residenza del doge, Palazzo Ducale è oggi il cuore della cultura e dell’arte di Genova che ospita mostre, incontri culturali, attività educative ed eventi.

La sua costruzione si sviluppa nel corso dei secoli, a partire dal Medioevo fino alla fine del Cinquecento, quando l’intervento del Vannone trasformò gli spazi adeguandoli al prestigio e alla ricchezza raggiunti dalla Repubblica in quello che è ormai noto come il Siglo de los Genoveses. In quel progetto rientra anche la splendida Cappella del Doge, affrescata da Giovanni Battista Carlone alla metà del Seicento, vero e proprio gioiello del palazzo che riassume e celebra la storia di Genova. Lo stile tipicamente neoclassico dei Saloni di Rappresentanza – in cui si riuniva il Senato della Repubblica – è legato a un rovinoso incendio del 1777, che distrusse parte del piano nobile e la facciata, e venne ricostruito da Simone Cantoni, al quale si deve anche la Scala Cantoni, un esempio di virtuosismo neoclassico per collegare il loggiato con l’ultimo piano, in cui l’architetto ha saputo coniugare la solidità e la funzionalità con un’eleganza formale che ancora oggi si apprezza percorrendo la scala.

Infine, il segno più evidente che oggi rimane dell’originaria costruzione medievale del Palazzo è la Torre Grimaldina, ancora adesso simbolo del potere civico della Repubblica, con il vessillo di San Giorgio sempre issato. La torre ha svolto sin dal XIV sec. La funzione di carcere per prigionieri politici, cospiratori e anarchici, almeno fino ai primi del Novecento. La storia di Palazzo Ducale è indissolubilmente legata alla storia della città: che si tratti delle epigrafi del cortile Maggiore o delle statue di Andrea e Gio. Andrea Doria – simboli del potere aristocratico abbattute durante la sollevazione popolare alla fine del Settecento – attraversando gli spazi del Palazzo ci si imbatte nei segni e nei simboli di una narrazione secolare.

Palazzo Ducale, the formerseat of power of the Republic of Genoa, is now the center for Art and Culture in Genoa. It hosts art exhibitions, cultural and educational events. The core of the building dates back to 1291, but its look changes visibly only at the end of the sixteenth century at the hand of Vannoni who reshapes the environment in order to represent the extraordinary political and economic power achieved by the Republic during the Siglo de los Genoveses. Noteworthy is the Chapel realized by G.B. Carlone in the first half of the seventeenth century in the honor of Virgin Mary.
In 1777, a large part of Palazzo Ducale is devastated by a ruinous fire. The restoration of the halls of the Maggior and Minor Consiglio as well as the façade overlooking Matteotti Square, is committed to the Neoclassical architect Simone Cantoni, who also designed the Scala Cantoni, the spacious and elegant elliptical staircase which was built in order to connect the corner of the hall to the head rooms on the top floor. Before then, the area was part of the open entrance leaning over the stairs below and used as the foyer of the Sala del Minor Consiglio, an environment originally conceived as a single, uninterrupted space. The so called Grimaldina Tower is the most evident sign of the palace’s medieval origins. Initially a symbol of municipal power and later of the power of the Republic of Genoa, ever since the fourteenth century the tower and the rooms below it have been used as a secret goal for political prisoners, conspirators and anarchists. Expressions of hope, professions of innocence and erotic drawings cover the walls of the garret cells, while the lighter, larger rooms in the tower contain mural depicting sailing vessels, military bands, and allegorical scenes.


In copertina l’opera di Anish Kapoor, Hole and Vessel, 1983, tecnica mista e pigmento. Anish Kapoor Studio.  Courtesy the artist ©Anish Kapoor. All rights reserved DACS/SIAE, 2024 
Allestita nella suggestiva cornice della Cappella del Doge all’interno della mostra Nostalgia. Modernità di un sentimento dal Rinascimento al contemporan
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