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Fondazione Palazzo Ducale Genova

sabato 13 marzo 2021 ore 21,
pagina Facebook e canale YouTube di Eutopia Ensemble

Un progetto di Eutopia Ensemble con
GoG – Giovine Orchestra Genovese, Unione Musicale di Torino, Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse, Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Associazione Memoria della Benedicta, Polo del ‘900

Sono passati 80 anni dalla prima esecuzione del brano Quatuor pour la Fin du Temps di Olivier Messiaen presso il campo di prigionia Stalag VIIIA di Gorlitz. Era il maggio del 1940 quando il giovane compositore francese Messiaen veniva catturato durante un’offensiva tedesca, per essere poi imprigionato nel campo Stalag VIII A di Görlitz (al confine Sud-Ovest della Polonia). L’ufficiale nazista responsabile dello Stalag era un appassionato di musica e, venuto a sapere della presenza di Messiaen (come di altri tre prigionieri musicisti), lasciò lavorare il compositore in vista di un concerto al campo. Messiaen scrisse, per i musicisti conosciuti durante la prigionia (un violoncellista, un violinista e un clarinettista), dapprima un breve trio e poi, con l’aggiunta di un pianoforte (suonato da Messiaen stesso), realizzò il Quatuor.

Il brano di Messiaen affronta come nodo centrale il problema del tempo. Il compositore riflette sulla destinazione dell’uomo e dell’umanità, la divisioni in movimenti e i titoli delle diverse sezioni sono spesso incentrati su alcune immagini dell’Apocalisse: la partitura infatti apre con una citazione dal testo di San Giovanni (inizio del cap. 10) modificata leggermente dal compositore: «E vidi un angelo, forte, scendere dal cielo, avvolto in una nube; l’arcobaleno era sul suo capo, la sua faccia era come il sole, le sue gambe come colonne di fuoco, […]. Pose il piede destro sul mare, e il sinistro sulla terra, e […] tenendosi ritto sul mare e sulla terra, alzò la mano […] al cielo, e giurò nel nome del vivente per i secoli dei secoli dicendo: “Non vi sarà più altro tempo!”.

Otto decenni oltre, il mondo si ferma per la più grave pandemia globale del secolo. Il tempo che siamo soliti vivere viene modificato, storpiato, distorto, nelle nostre case e nei nostri dolori. E ci interroghiamo sul concetto stesso di tempo. “La Fine del Tempo” vuole essere un prodotto multimediale a metà tra il documentario e la lezione/concerto, partendo dalla storia del “Quatuor” per compiere una riflessione sulla natura del tempo tra musica, scienza e spiritualità.

Sabato 13 Marzo andrà online in diretta il documentario, registrato tra l’Accademia di Musica di Pinerolo, il Dipartimento di Fisica dell’Università di Milano e il Sacrario della Benedicta, dove avvenne, nell’Aprile del 1944, l’omonimo eccidio. In un contesto evocativo, in pieno inverno, si mescoleranno le esecuzioni e gli approfondimenti e prenderà forma La fine del tempo. Il documentario verrà trasmesso in streaming contemporaneamente dai partner: GoG – Giovine Orchestra Genovese, Unione Musicale di Torino, Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse, Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Associazione Memoria della Benedicta, e Polo del ‘900. Il documentario sarà online dal 13 al 20 marzo.

Il documentario, ideato da Matteo Manzitti e diretto da Adel Oberto, andrà a mescolare estratti dal Quatuor eseguiti dai musicisti dell’Eutopia Ensemble – con scene di paesaggi naturali e riflessioni di esperti di diversi ambiti (Fisica, Ornitologia, Ermeneutica Biblica, Filosofia, Filosofia Orientale), che approfondiranno i temi centrali sollevati dal lavoro di Messiaen e in particolar modo il tema del tempo.


Scrittura e Ideazione: Matteo Manzitti

Regia: Adel Oberto

Musiche: Olivier Messiaen

Animazioni e poster artwork: Pietro Puccio

Direttore della Fotografia: Filippo Torello Rovereto

Assistente Operatore: Filippo Scalisi

Mezzi Tecnici: Co-Rent

Registrazione musica: Gabriele Pallanca-Genova Records

Progettazione e Organizzazione Generale: Tomaso Boyer

Comunicazione e Ufficio Stampa: Leonardo Parigi, Cristiana Crisafi

Eutopia Ensemble: Corinna Canzian, Edoardo Lega, Marco Dell’Acqua, Valentina Messa


Eutopia Ensemble

Nasce nel 2012 a seguito dell’incontro di un gruppo di musicisti di formazione classica, compositori e strumentisti, che hanno condiviso il sogno di confrontarsi con realtà diverse dalle usuali cornici della musica classica. “Eutopia” vuole suggerire, rispetto al concetto di utopia, che ci sono sogni che possono essere realizzati. Il progetto Eutopia si è posto in effetti da subito un duplice e ambizioso obiettivo: riportare la musica contemporanea nella città di Genova con una stagione ad essa dedicata e farlo attraverso un ensemble composto da solisti di grande valore che miri ad essere un punto di riferimento nel panorama musicale dedicato a questa letteratura. Negli ultimi anni l’Ensemble ha realizzato otto edizioni del Festival Le Strade del Suono.