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Fondazione Palazzo Ducale Genova

Come nasce una città? Come cresce? Perché si modifica nel tempo? Saremmo tentati di fornire a queste domande una risposta “standardizzata”: «a causa degli uomini che la abitano». È vero, ma parlare di spazi urbani vuol dire molto di più che indagare semplicemente prospettive utilitaristiche, dipendenti da svariati fattori. Significa immergersi in un ecosistema vivo, fatto di rapporti complessi con il tessuto sociale e culturale, che è, di volta in volta, l’argilla con cui la città e i suoi abitanti si plasmano a vicenda. Per questo leggere i mutamenti di una città come Genova, al centro di complesse relazioni con i grandi centri del Mediterraneo e del nord Europa, significa tracciare una rotta attraverso i secoli volta a comprendere le coordinate dell’incredibile sviluppo di un centro territorialmente di ridotte dimensioni eppure clamorosamente significativo per l’intero scacchiere europeo, a cavallo tra Oriente e Occidente.

Gli argomenti che avremmo voluto affrontare, come inizialmente previsto, in 8 incontri non si potevano sintetizzare in poche ore: abbiamo scelto alcuni temi del percorso che rappresentano tre momenti fondamentali della trasformazione di Genova: il Medioevo e le radici del Comune di Genova, la bellezza del ‘500 e del paesaggio di Ville e infine il paesaggio dell’800 visto con gli occhi dei viaggiatori.


Tra crociata e «compagna»: alle radici del “comune” di Genova

Antonio Musarra
ricercatore in Storia medievale Sapienza Università di Roma


La meraviglia e la peste: Valerio Castello tra le volte di palazzo Balbi Senarega

Giacomo Montanari
Ph.D. – Università di Genova


“Edificare largo e con cortile”: la nuova architettura cinquecentesca in città e in villa

Sara Rulli
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo

“A city without a rival for picturesque beauty”: vedute inglesi e fonti locali per la storia del paesaggio della campagna genovese

giovedì 21 maggio 2020, ore 18.15

Pietro Piana – Università di Genova


A cura di Giacomo Montanari e Antonio Musarra, in collaborazione con GenovApiedi