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Fondazione Palazzo Ducale Genova
È l’evento conclusivo de “La città stratificata nascita, sviluppo, trasformazioni”, ciclo di incontri a cura di Giovanna Rotondi Terminiello, in collaborazione con Uni Auser Genova – Università Popolare dell’Età Libera.
Genova la Superba. Genova che si vede solo dal mare. Genova di pietra e di sale. Città scabra, ostinata, testarda. Strano animale, viaggiatore immobile e ventre accogliente di culture, colori, profumi di altrove; le Officine Teatrali Bianchini la celebrano guidando il pubblico in un emozionante percorso che si dipana fra poesia, letteratura e brani di cantautori genovesi.
“Chi guarda Genova sappia che si vede solo dal mare”, avverte Ivano Fossati nella sua canzone: noi la vedremo riflessa nelle parole di scrittori illustri che di qui sono passati, restando stupiti dalla sua maestosità e dai suoi forti contrasti; seguiremo l’eco dei poeti nel labirinto delle sue creuze, fin su a Castelletto e poi giù a capofitto nei meandri odorosi della Città Vecchia. Un po’ stupiti, un po’ intimoriti e un po’ innamorati.
Mentre Emi Audifredi e Alberto Bergamini (che cura anche la regia) presteranno le loro voci alla parola scritta, Luca Canfora alla chitarra e Roberto Ferrari al pianoforte daranno vita alla parte musicale con brani di Lauzi, Tenco, De André padre e figlio, Fossati.
Dai versi di Dino Campana, Montale, Sbarbaro, allo stupore incredulo di Apollinarija Suslova, dall’elogio delle donne genovesi di Mark Twain ai ricordi di Paul Valéry, e molto altro, il racconto di Genova si snoda da una suggestione all’altra, legate dal filo rosso della Litania di Giorgio Caproni e dalle fotografie di Giampiero Crozza che scorrono sullo schermo e così bene rappresentano questa città.
Emi Audifredi
Tags: La città stratificata