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Fondazione Palazzo Ducale Genova
Il pensiero unico non travolge le vecchie categorie destra/sinistra?
lunedì 18 marzo, ore 17.45
Sala del Minor Consiglio
«La natura dell’opposizione destra/sinistra e la sua validità come bussola di orientamento per comprendere le grandi questioni da due secoli al centro del dibattito politico sembrano aver perso la rilevanza di un tempo. Continua a leggere
Le categorie di destra e sinistra attraversano molte radicali trasformazioni nell’ultimo mezzo secolo, tra i movimenti ribellistici degli anni Sessanta e la globalizzazione. All’asse economico-sociale collettivismo/individualismo (statalismo/liberismo) si sovrappongono e poi si sostituiscono quelli tra globalismo e localismo (o sovranismo). tra rivendicazione della “modernità liquida” come opportunità di liberazione e ricerca del consolidamento delle società in chiave identitaria, tra “dirittismo” soggettivistico e rilancio di etiche della comunità. In tale contesto, in Occidente la sinistra è diventata in gran parte il luogo politico delle élites economche transnazionali, della borghesia cosmopolita, del blocco intellettuale-mediatico caratterizzato da un’ideologia multiculturalista e libertaria; laddove la destra ha sostituito in gran parte il liberismo del Washington consensus con il patrocinio del “forgotten people”, dei perdenti della globalizzazione, e la rivendicazione forte della sovranità popolare nazionale. Quindi la “narrazione” egemonica del”pensiero unico” politicamente corretto prodotta da cultura accademica, entertainment, grandi mezzi d’informazione digitalizzati, è diventata l’ideologia ufficiale di ciò che oggi viene riconosciuto come “sinistra”, e uno tra i bersagli preferiti delle nuove destre.
Eugenio Capozzi
Claudia Mancina, Destra e sinistra: competizione vs cooperazione
Si è rappresentata la differenza tra destra e sinistra attraverso la contrapposizione tra due idee che sono entrambe fondamentali nell’esperienza politica della modernità: l’eguaglianza e la libertà. La libertà sarebbe propria della destra; l’eguaglianza della sinistra. Questa concezione è evidentemente legata alla struttura bipolare del mondo del Novecento: l’eguaglianza è vista come il principio ispiratore del sistema del socialismo reale, la libertà quello del mondo capitalista, che non a caso si chiamò “mondo libero”. La storia dei paesi socialisti ha dimostrato che eguaglianza senza libertà non è possibile; e quindi non può essere questa la differenza tra destra e sinistra. Molti ne deducono la scomparsa pura e semplice di queste categorie. Sosterrò invece che la differenza esiste ancora, ma va cercata in due diverse visioni della libertà: una visione basata prevalentemente sulla competizione tra i talenti naturali degli individui (quindi libero mercato), e una che insiste sulla responsabilità sociale e la cooperazione (quindi giustizia).
Eugenio Capozzi è professore ordinario di storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Napoli “Suor Orsola Benincasa”. E’ membro del comitato di direzione della rivista “Ventunesimo Secolo” e della redazione della rivista “Ricerche di Storia Politica”. E’ membro del comitato direttivo della Fondazione Craxi di Roma e del comitato scientifico della Scuola di Giornalismo “Suor Orsola Benincasa” di Napoli. Fa parte del collegio dei docenti del dottorato di ricerca in Politics: History, Theory, Science presso la LUISS – Guido Carli di Roma.
Tra le sue principali pubblicazioni: Il sogno di una costituzione. Giuseppe Maranini e l’Italia del Novecento(Bologna, Il Mulino, 2008); Partitocrazia. Il “regime” italiano e i suoi critici (Napoli, Guida, 2009); Le mura della libertà. Dal costituzionalismo all’universalismo liberaldemocratico (Napoli, Editoriale Scientifica, 2011); Storia dell’Italia moderata. Destre, centro, anti-ideologia, antipolitica nel secondo dopoguerra (Soveria Mannelli, Rubbettino, 2016); Politicamente corretto. Storia di un’ideologia (Venezia, Marsilio, 2018).
Claudia Mancina ha insegnato Etica nell’Università di Roma-La Sapienza. Le sue aree di ricerca sono: filosofia morale e politica; bioetica; etica femminista. Si è occupata del pensiero di A. Gramsci; di amore e famiglia nel pensiero moderno, in particolare il primo Romanticismo e Hegel; più recentemente dei temi della laicità, della tolleranza, e della ragione pubblica.
Parallelamente all’attività di ricerca ha svolto attività politica nei partiti della sinistra democratica, ed è stata deputata al Parlamento italiano per il Pds e l’Ulivo. Ha collaborato e collabora a quotidiani e periodici commentando la politica. Tra i suoi scritti più recenti: Berlinguer in questione, Laterza 2014; La rivoluzione russa dal mito alla realtà, in “Diritto pubblico comparato e europeo”, 4/2017; Gramsci e la cultura del Novecento, in Antonio Gramsci a 80 anni dalla scomparsa, Camera dei Deputati 2017.
Destra e sinistra, Tramonto o eclisse? tre incontri a cura di Dino Cofrancesco