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Fondazione Palazzo Ducale Genova
presentazione del libro
Instanbul Instanbul
«“Questa non è una storia, Demirtay, è la realtà”.
“Ma tutto quello che è successo nel passato e che noi raccontiamo con le parole, non diventa una storia, Dottore? Qui non c’è il passato. Non è questo che impariamo ogni giorno?”
Stavamo diventando come i normali abitanti di Istanbul. Sentivamo la mancanza del passato oppure sognavamo il domani».
Lo scrittore Burhan Sönmez, in dialogo con Marco Ansaldo, presenta il suo ultimo libro, Instanbul Instanbul.«Istanbul era una città con un milione di celle e ogni cella era una Istanbul». Quattro uomini, dieci giorni e dieci storie: un dottore, un barbiere, uno studente e un rivoluzionario si ritrovano a condividere una cella angusta nei sotterranei della prigione di Istanbul. Tenendosi uno stretto all’altro per lenire il freddo, mentre attendono il proprio turno di essere prelevati e condotti nella sala delle torture, riscoprono la bellezza e il potere della parola, e come i personaggi del Decamerone si raccontano storie e brandelli di una vita precedente, costruendo una narrazione corale che svela il filo che li lega, gli eventi che li hanno portati fin lì e il motivo per cui si trovano imprigionati: nell’altra Istanbul, quella sopra la cella, quella che vive e brulica, forse qualcosa sta per accadere, un cambiamento, una rivoluzione….
Ma la vera protagonista del libro è la città con tutte le sue contraddizioni: la Istanbul “di sopra” e quella sotterranea, quella della speranza e della luce e la sua gemella, quella dell’ombra e del dolore.
Burhan Sönmez, nato nel 1965 ad Ankara da una famiglia curda, ha lavorato a lungo come avvocato specializzato in diritti umani ed è stato il fondatore di un’organizzazione di attivisti. Arrestato la prima volta alla fine degli anni ’60, nel 1996 ha rischiato di nuovo la morte per mano della polizia turca. Gravemente ferito, è riuscito a farsi curare in Gran Bretagna grazie al sostegno della Fondazione “Freedom from Torture”. Nei lunghi mesi di riabilitazione, ha cominciato a scrivere. Non ha abbandonato l’attività politica, rientrato in Turchia nel 2013, è stato uno dei protagonisti del movimento di Gezi Park. I suoi romanzi sono tradotti in più di venti paesi. Ha ricevuto il Premio Sedat Simavi nel 2011 con il romanzo Gli innocenti. Vive a Istanbul.