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Fondazione Palazzo Ducale Genova
I roghi nazisti
domenica 17 marzo 2024 ore 17, Sala del Maggior Consiglio
Consolidata prassi, soprattutto in Germania, quella di bruciare libri e non solo, come meditava tristemente Heinrich Heine quando scriveva, nel 1820, che si cominciava a bruciare i libri per poi passare agli esseri umani.
Per tutto il Medio Evo fin all’Età Moderna le persecuzioni di ebrei e di eretici venivano accompagnate dai roghi dei libri, sacri per gli autori e per le minoranze, ma esecrati dai tribunali, soprattutto da quello dell’Inquisizione. I luterani, i calvinisti avrebbero seguito bellamente l’esempio.
Con l’illuminismo la prassi dei roghi pareva essere definitivamente superata. Niente di più sbagliato come dimostra il Novecento (tedesco, ma non solo) quando l’antisemitismo riaccese l’intolleranza, mai del tutto sopita, per giungere alla pratica diffusa e celebrata dal regime nazista del rogo dei libri pericolosi per la purezza della razza ariana e nocivi per l’integrità del Volk tedesco, come confermarono gli atroci roghi del maggio del 1933, orchestrati da Goebbels, e culminati in quello di Berlino il 10 maggio: alla presenza di studenti e numerosi professori vennero bruciati più di 20.000 libri. Non era che il preludio.
Oggi nella piazza, Bebelsplatz, angolo con Unter den Linden, è stato eretto un suggestivo monumento ideato dall’artista israeliano Micha Ullmann.
Marino Freschi, germanista triestino, professore emerito di Letteratura Tedesca dell’Università di Roma Tre, ha insegnato a Parma, Napoli, Roma, con soggiorni di ricerca a Zurigo, Berlino, Poznan, Vienna, Weimar, Friburgo; studioso dell’“età di Goethe”, nonché del Primo Novecento; ha scritto saggi sull’esoterismo nel Settecento, nonché sulla letteratura austriaca, ebraico-tedesca; autore di monografie, tra cui Kafka (Laterza), Goethe (Donzelli), Roth (Liguori) e per Il Mulino: Thomas Mann, Hermann Hesse, Letteratura Tedesca.
Inoltre per gli Editori Riuniti La Vienna di fine secolo e Il viaggio nella Praga di Kafka. Per Bonanno ha pubblicato La Letteratura nel Terzo Reich; Goethe massone; Baron Knigge; 1918: Tramonti tedeschi, e sempre per Bonanno ha curato La mia Germania, La mia Italia e Il Gran Cofto di Goethe. Ha curato, inoltre, La Storia della civiltà letteraria tedesca (Utet), come pure La città senza ebrei di Hugo Bettauer (Chiare Lettere). È autore della monografia Germania 1933-1945: l’Emigrazione Interna nel Terzo Reich (Nino Aragno 2020), Lezioni di Letteratura Tedesca (Bonanno) e nel 2022 Il Canone Tedesco (Nino Aragno), in corso di stampa L’esoterismo nella letteratura tedesca (Castelvecchi, gennaio 2024).
Dirige la rivista «Cultura Tedesca» ed è membro di comitati scientifici di varie riviste e collane germanistiche, tra cui Oxford German Studies, Recherches germaniques, Université Marc Bloch, Strasbourg.
Collabora a diversi giornali nazionali, tra cui La Repubblica, Il Giornale, Avvenire, Doppiozero. È socio dell’«Accademia di Scienze Morali e Politiche» di Napoli, nonché dell’«Albert-Stifter-Institut» di Linz, Austria. Onorificenze: Cavaliere della Repubblica Federale di Germania. Croce d’Onore per la Scienza e le Arti della Repubblica d’Austria.