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Fondazione Palazzo Ducale Genova

Tappa 27 – Palazzo Nicolosio Lomellino
via Garibaldi, 7

Come molti altri, il palazzo che vediamo oggi è frutto di una serie di rinnovamenti che aggiornano via via il nucleo cinquecentesco studiato da Giovanni Battista Castello “il Bergamasco” per Nicolosio Lomellino. Questi era il fratello di Bartolomeo, proprietario del palazzo alla Zecca (tappa 21), ma più coinvolto nel business dell’estrazione e commercializzazione del corallo di Tabarca in Tunisia, da cui derivò la sua notevole ricchezza.

Il geniale architetto, decoratore e pittore mette a punto una soluzione per la facciata di grande eleganza e apre sulla via attraverso uno straordinario atrio ellittico adorno di stucchi.

Rubens nel suo libro Palazzi di Genova indica un nome a lui più contemporaneo, ossia Luigi Centurione, che lo aveva comprato nel 1609. A quest’ultimo si deve la commissione del raro affresco di Bernardo Strozzi (1623 circa) nel piano nobile, che l’attuale famiglia proprietaria dell’intero edificio apre al pubblico per visite, esposizioni ed eventi dal 2004.

Il nuovo gusto barocco è evidente nel modo di sfruttare i dislivelli del terreno, trovandosi a ridosso della collina di Castelletto come quasi tutti i palazzi del lato a monte. Qui la soluzione fu la creazione di un meraviglioso giardino pensile.

All’interno del cortile troviamo una vera e propria “macchina” barocca: il ninfeo progettato da Domenico Parodi, anche lui pittore e scultore, a inizio Settecento. A dominare l’intera struttura è un pronunciato senso di verticalità, già suggerito dal movimento dell’acqua che scorre. È purtroppo andata perduta, proprio per l’azione erosiva dell’acqua, la statua di Fetonte la cui vertiginosa caduta doveva ulteriormente rimarcare questo aspetto.


Genova per Rubens. A Network, l’itinerario