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Fondazione Palazzo Ducale Genova
Inaugurazione 9 settembre, ore 18
Ingresso libero
Orario: dal martedì alla domenica ore 15-20
‘Non cercate, vi prego la bellezza in questi quadri.
Rinunciate alle regole, ai virtuosismi e agli artefatti strutturali.
Coglietene le stonature, gli screzi, la disarmonia, le dissonanze.
Lasciatevi proiettare in un mondo fatto di materia, sola e soltanto materia, residuo di una coscienza sociale interdetta.
Intrappolata e congelata all’interno dei dipinti come mosche dentro una ragnatela.
Vi vediamo con lo stesso istinto di fuga, di vibrante desiderio di liberarsi accompagnato dall’impotenza racchiusa nell’avere le ali tarpate da un mondo che rifiuta gli ideali.’
Così l’autore ci proietta con la forza e il colore accecante di un colpo di frusta all’interno della sua più estesa visione sul mondo.
E come la natura propone alla vita i tentativi più bizzarri, così questi quadri tentano di ricreare vita e armonia partendo dalla situazione di folle caos e incompatibilità di cui l’autore sente essere impregnata l’esistenza umana.
C’è “qualcosa di sbagliato” in loro poiché c’è qualcosa di sbagliato nel mondo intorno a loro, e non riescono o non possono ancora aspirare alla libertà.
Guardate questi quadri e non fermatevi a pensare. Non hanno senso e non vogliono averne.
Non più di quanto ne abbia un gesto improvviso di frustrazione o rabbia di un uomo in trappola.
Ma non c’è disprezzo o intolleranza nell’occhio del pittore. Il suo è lo sguardo dolce e paziente della madre che si ritrovi a dover crescere un figlio difficile da gestire.
Non v’è traccia di rassegnazione o delusione ma si legge se mai desiderio sincero di comprensione e forte e umile di speranza per quest’umanità così dura di comprendonio. Nel tentativo di mostrare al mondo un modo diverso di progredire, spogliato da false convinzioni e liberato dalla materia che lo trattiene schiavo e verso la scoperta di un linguaggio di coscienza più alto e intriso di armonia.
La disarmonia può essere risolta solo attraverso la disarmonia e la ragione di ciò sta nel fatto che le intonazioni di una bellissima armonica sono troppo rarefatte per raggiungere quelle
relativamente rozze di tutto quanto appartiene invece ad un piano assai più basso e reale.
Conseguire l’unità e l’armonia infrangendo le regole convenzionali dell’unità e dell’armonia è la chiave di lettura di questo progetto, in cui tutto appartiene ad un’apparente arbitrarietà, una deliberata inosservanza delle regole, una scandalosa “libertà”.
DAVIDE MERELLO
Nasce a Genova il 30 ottobre 1986, si diploma nel 2005 al Liceo Artistico Nicolò Barabino, successivamente nell’anno 2009 all’Accademia Ligustica di Belle Arti, per poi entrare nel programma Erasmus a Madrid della durata di 9 mesi.
Durante questi anni ha avuto diverse esperienze artistiche, principalmente nell’ambito della pittura, tra le quali esposizioni personali e collettive.
Da sempre interessato all’arte audiovisiva e al cinema, si iscrive nel 2013 al corso in cinema di animazione del Centro Sperimentale di Cinematografia a Torino, diplomandosi nel 2015.