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Fondazione Palazzo Ducale Genova
Nicla Vassallo, Professore ordinario di Filosofia teoretica, Università degli Studi di Genova
Ludwig Wittgenstein, tra i maggiori, difficili, discussi filosofi del Novecento, scrive due giorni prima di morire: «Se un tizio crede di essere arrivato in volo pochi giorni fa dall’America in Inghilterra, allora credo che su questo costui non possa sbagliarsi. E analogamente, se qualcuno diche che in questo momento sta scrivendo seduto al suo tavolo»; «“Ma anche se in casi del genere non posso sbagliarmi – non è possibile che io sia sotto narcosi?” Se sono sotto narcosi, se la narcosi mi priva della coscienza, allora in questo momento non sto realmente parlando e pensando. Non posso seriamente supporre che in questo momento sto sognando. Chi, sognando, dica: “Io sogno”, anche se parlasse in modo da essere udito, non avrebbe più ragione di quanta non ne avrebbe se, in sogno, dicesse “piove”, mentre piove davvero. Anche se il suo sogno fosse realmente connesso con il rumore della pioggia». Wittgenstein scrive ciò in Della Certezza, volume sulla conoscenza e i suoi limiti, volume soprattutto sulla condizione umana