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Fondazione Palazzo Ducale Genova
A cura dell’Associazione per un Archivio dei Movimenti Genova
Pasquale Orsini è dottore di ricerca in scienze del testo e del libro manoscritto. Si occupa di storia della cultura scritta in Occidente e in Oriente. In questo ambito ha pubblicato numerosi contributi in riviste scientifiche, in raccolte miscellanea e in atti di convegni, tre monografie sulla storia della scrittura greca e quattro inventari di archivi italiani. Presso l’Istituto centrale per gli Archivi di cui è direttore vicario ha la responsabilità scientifica dei portali Partigiani d’Italia e Ti racconto la storia e della digital library Archivio Digitale.
Francesca Socrate già docente di Storia contemporanea alla Sapienza, Università di Roma. Ricercatrice (1981-2003) e successivamente professore associato dal 2004 al 2016 nel Dipartimento di storia moderna e contemporanea della Sapienza. Nel corso degli anni si è occupata fra l’altro di questioni relative allo sviluppo del settore agricolo, dell’autorappresentazione del ceto medio, e della crisi del paradigma ottocentesco. E’ arrivata alla storia orale nel corso di una ricerca sul Sessantotto italiano. Nella cornice di quel lavoro l’uso delle fonti orali si è poi andato focalizzando su aspetti di metodo e teorici legati alla loro interpretazione, con un’attenzione particolare all’analisi linguistica a partire dall’impiego di software di Linguistica computazionale.
Virginia Niri Ph.D. in Storia contemporanea, attualmente titolare di una borsa consolidator presso l’Università di Genova. Collabora con l’Associazione per un Archivio dei movimenti di Genova. Si occupa di storia orale, storia pubblica e temi inerenti agli anni ’60 e ’70, con attenzione particolare al femminismo e alla storia della sessualità. Ha pubblicato il libro “Voci d’archivio. La storia pubblica incontra il ’68”, Genoa University Press 2018
Le parole della memoria.
Web e informatica per valorizzare e interpretare le fonti orali
Nella cornice di “Raccontare la storia” si impone con forza l’uso e il riuso delle fonti orali, e la loro valorizzazione, in qualunque linguaggio espresse, testuale, orale, audiovisivo. Si impone anche una analisi specifica di questi testi, e delle parole che li compongono. “Quelle parole… hanno la voce di chi mi ha parlato, sono dense di punti di vista e vissuti e accadimenti unici e inesplorati: che portano nelle cose che raccontano, in quelle che non dicono, che portano nei contesti narrativi in cui si collocano, nei costrutti sintattici e nelle forme grammaticali, nei loro significati e verità di parte” (Francesca Socrate, “Sessantotto. Due generazioni”, Laterza 2018). Il lavoro nel campo della storia orale e dell’archivistica di punta guarda oggi agli strumenti disponibili dell’informatica e del web, che consentono da un lato una pubblicazione e valorizzazione di queste fonti, dall’altro un accesso ai loro contenuti. Grazie a software specifici è possibile l’accesso, momento per momento, al contenuto indicizzato di queste fonti. In questo senso è di particolare rilievo il portale “Ti racconto la storia”, curato dall’ICAR, Istituto centrale per gli Archivi del Mic, diretto da Elisabetta Reale.
Inoltre, attraverso strumenti di linguistica computazionale, che permettono una analisi logico-statistica dei testi, si offrono al ricercatore e all’utente elementi linguistici nuovi, che aprono ipotesi di ricerca diverse e inaspettate. Esemplare a questo riguardo il lavoro di Francesca Socrate, su un corpus di decine di interviste a uomini e donne “del ’68”, la cui analisi e interpretazione ha dato vita al libro citato “Sessantotto. Due generazioni”.