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Fondazione Palazzo Ducale Genova
Giovanni Castiglia, la vampa della pittura
dall’11 aprile all’11 maggio 2025, Sala Liguria
L’esistenza di Giovanni Castiglia potrebbe essere sintetizzata, parafrasando la locuzione “Nulla dies sine linea”, coniata da Plinio il Vecchio per Apelle, nell’espressione “Nessun giorno senza la pittura”.
La mostra ricostruisce per la prima volta nel suo insieme l’itinerario di questo autore, contribuendo a mettere a fuoco la rilevanza nel contesto dell’arte italiana contemporanea.
Le opere esposte – 24 tra dipinti e disegni – testimoniano il lungo percorso pittorico di Giovanni Castiglia, iniziato e concluso in Sicilia, dove era nato nel 1955 e si era formato, frequentando l’Istituto d’arte di Bagheria, e che ha trovato in Genova, dove si era trasferito nel 1982 ed è vissuto sino al 1988, un profondo mutamento d’indirizzo.
Mentre i primi lavori degli anni Settanta testimoniavano un’attenzione incentrata sulla rielaborazione su scala monumentale di un realismo filtrato attraverso la lezione di Renato Guttuso, con il quale era entrato in contatto, e con le radici folkloriche del muralismo messicano degli anni fra le due guerre l’approdo genovese – a contatto con una nuova generazione di artisti estremamente vivace e con un territorio sconosciuto – determina l’abbandono della figurazione e l’elaborazione di un diverso linguaggio.
Castiglia assume in questo periodo nella sua pittura, in una nuova declinazione astratta, le tracce della realtà naturale facendo del dipinto uno spazio dinamico dove vengono ricreate le forze che plasmano e trasformano costantemente il mondo. Questa modalità gli è valsa l’apprezzamento in Europa e negli Stati Uniti e si è sviluppata con intensità straordinaria nei dipinti realizzati negli anni della piena maturità.
Dopo il rientro nella regione nativa e, in particolare nelle opere realizzate dopo il 2000, sull’impianto elaborato nei fecondi anni genovesi, s’innesta un’esaltazione del colore che attinge una vibrazione bruciante, cruda e feroce, si potrebbe dire, riprendendo il titolo di una delle sue capitali opere di quel tempo.
Negli ultimi anni del suo percorso, terminato immaturamente nel 2019, all’età di sessantaquattro anni, si registra nel lavoro di Castiglia un riemergere della figura e, una volta ancora, l’artista sperimenta inedite soluzioni espressive.
La mostra è accompagnata da un volume dedicato all’artista e edito da Sagep.
a cura di Sandro Parmiggiani, Matteo Fochessati e Sandro Ricaldone
Ingresso libero
aperta dal lunedì al venerdì e la domenica, ore 9 – 19
sabato e festivi, ore 10 – 18
Acqua, cenere e stelle, 2006 olio su tela, cm 145×150