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Fondazione Palazzo Ducale Genova

Biblioteche e libri in campagna. Vita aristocratica in villa tra lettura, banchetti e cura del corpo
sabato 16 marzo 2024 ore 11, Sala del Maggior Consiglio

La villa rappresenta uno dei caratteri della civiltà romana, non solo in quanto azienda agricola ma anche come luogo privilegiato dell’otium,ancora in età tardoantica (IV-VI secolo d.C.). Senatori, ricchissimi, come il noto retore Simmaco, e anche esponenti delle aristocrazie provinciali, colpiti da una sorta di morbus fabricatoris (secondo la definizione dello stesso Simmaco) destinarono straordinari investimenti per abbellire le tante ville da loro possedute in varie parti dell’Impero, dotandole di preziose decorazioni e ambienti di lusso: terme, sale da pranzo, sale per gli ospiti, sale da musica, biblioteche: l’esempio della villa di Piazza Armerina è emblematico in tal senso.

Le ville erano, cioè, strutture complesse: impianti produttivi ma anche spazi del piacere. Anzi il lusso era funzionale alla cura degli affari, perché altrimenti i proprietari, abituati ai lussi urbani, mai avrebbero trascorso periodi in campagna, trascurando così il controllo dei lavori agricoli. Nella villa, quindi, si fondevano perfettamente luxuria e fructus, espressione della ricerca, tipica della concezione aristocratica, di voluptates e di otium litteratum et philosophicum.

Si utilizzerà a tale proposito in particolare il caso della villa di Faragola in Puglia (Ascoli Satriano, FG, oggetto di scavi condotti dal relatore), che in età tardoantica conobbe la sua massima espansione, con straordinarie manifestazioni della ricchezza, testimoniata dalle grandi terme, luogo della cura del corpo, e da una pregevole sala da pranzo estiva, dotata di uno stibadium in muratura e di spettacolari giochi d’acqua.


Giuliano Volpe è professore ordinario di Archeologia all’Università di Bari ‘Aldo Moro’. Ha insegnato Archeologia all’Università di Foggia, di cui è stato dal 2008 al 2013 Rettore. Insegna Metodologia della ricerca archeologica alla SAIA – Scuola Archeologica Italiana di Atene.

Ha diretto numerosi scavi archeologi in Italia e all’estero. È stato Presidente del Consiglio superiore ‘Beni culturali e paesaggistici’ del MiBACT (ora MiC), consigliere del Ministro della Cultura per l’educazione e la formazione, Presidente della Consulta Universitaria per le Archeologie Postclassiche. È attualmente presidente della Federazione delle Consulte Universitarie di Archeologia.


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