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Fondazione Palazzo Ducale Genova

Performance con Social divergence nella mostra Giorgio Griffa. Dipingere l’invisibile
Domenica 25 maggio ore 11.30, ore 17 e ore 18, Appartamento e Cappella del Doge

Rodolfo Cervetto, percussioni

Renzo Luise, chitarra

La Free Improvisation di Social Divergence non è assoggettata a limitazioni o regole riguardo alla forma o all’idioma prescelto, così come non è a priori “noise” o “anti-idiomatica”. L’adozione di gerarchie viene eliminata dal novero delle strategie percorribili per eliminare gli episodi di divergenza che, al contrario, vengono visti come elementi da valorizzare nell’ottica di una risoluzione. L’unica regola è quella di cercare di comporre musica estemporaneamente attraverso l’interplay e le suggestioni provenienti dal contesto, che diventa così parte imprescindibile del processo creativo.

“Sono sempre stato attratto dalla filosofia di Robert Nozick, su cui feci la mia tesi di laurea, e pensai che, sebbene in generale non abbia senso intellettualizzare la musica più di tanto, ben si sarebbe potuto ragionare sui meccanismi di organizzazione degli eventi all’interno di un ensemble di improvvisatori che prescindessero da regole imposte a priori e che ne osservassero di nuove, create in itinere per mutuo consenso tra i partecipanti. Poi scoprii che a fine anni sessanta, a Londra, già lo facevano, quindi perché non continuare su quella strada?”

Il riferimento alla musica free di Derek Bailey e Evan Parker, pur sempre presente, viene declinato secondo una sensibilità contemporanea: “Per noi l’importante è improvvisare, non sappiamo come suoneranno le nostre improvvisazioni domani, dipende da tante variabili. Vorremmo sorprenderci sempre per ciò che abbiamo appena suonato. E vorremmo che la free improvisation occupasse il posto che merita fra le musiche d’arte. Anche Morricone, oltre a essere un celebrato compositore, era un entusiasta improvvisatore libero. Forse la free improvisation paga lo scotto di essere una figlia degenere: come tutte le arti è figlia della memoria (le Muse erano figlie di Mnemosine, in effetti) ma appena viene al mondo rinnega sua madre: l’improvvisatore infatti usa competenze maturate in anni di studi, ma la sua musica è, per sua stessa natura, irriproducibile.”


Ingresso gratuito previo acquisto del biglietto per la mostra Giorgio Griffa. Dipingere l’invisibile