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Fondazione Palazzo Ducale Genova
La “massoneria” tra storia e mito
sabato 1 aprile 2023 ore 17, Archivio Storico
La Massoneria si definisce Ordine iniziatico. Costituita a Londra nella forma moderna (24 giugno 1717) è diversa secondo le epoche e i Paesi.
Se ne possono individuare due “famiglie”. Una fa capo alla Gran Loggia Unita d’Inghilterra (sorta nel 1813), inizia solo maschi vincolati da “antichi doveri” (credenza nel Dio personale e nell’immoralità dell’anima). Un’altra fa riferimento al Grande Oriente di Francia. Inizia anche femmine e comprende “associazioni” vincoli “religiosi”.
All’interno delle Comunità massoniche esistono molteplici riti, il più famoso dei quali è lo Scozzese antico e accettato, che prevede 33 gradi. Molte Massonerie hanno avuto ruoli nella vita politica, suscitando reazioni da parte dei poteri, totalitari e/o autoritari, in aggiunta alla scomunica dei massoni comminata da papa Clemente XII nel 1738 e più volte ribadita.
Le Massonerie sono state vietate e hanno spesso operato clandestinamente aumentando sospetti sulla loro identità e sui loro scopi. È il caso dell’Italia ove le Massonerie non sono “riconosciute” anche per mancanza di una legge che tuteli il nome delle associazioni. Perciò a quelle “ufficiali” (Grande Oriente, maschile; Gran Loggia d’Italia, mista; Gran Loggia Regolare; Diritto Umano, mista) si aggiunge un numero imprecisato di uguali insegne.
Sull’immaginario pesa il cosiddetto “scandalo P2”, che ebbe motivazione politica.
Aldo Alessandro Mola, già preside di liceo e docente a contratto di Storia contemporanea all’Università Statale di Milano, dal 1992 è contitolare della Cattedra Théodore Verhaegen dell’Università Libera di Bruxelles.
È autore della Storia della massoneria italiana dalle origini ai nostri giorni (Bompiani, 1976 e 1992) e della Storia della Massoneria in Italia dal 1717 al 2018 (2018). Dal 1967 ha pubblicato biografie (Dante Livio Bianco, Mazzini, Garibaldi, Lemmi, Pellico, Carducci, Licio Gelli…) e opere sulla monarchia in Italia (2002), l’ unificazione nazionale (Italia, un paese speciale, Ed. Capricorno, 2011, 4voll.), la crisi del 1922 (Mussolini a pieni voti? , 2012), sul Referendum monarchia-repubblica del 2-3 giugno 1946: chi vinse davvero? (Bastogi, 2016).
Il suo Giolitti, lo Statista della Nuova Italia (2003),dal 2012 pubblicato nei Classici della Storia (Mondadori), è aggiornato in Giolitti. Il senso dello Stato (ed. RusconiLibri, 2019).
Dal 1982 collaboratore dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito dal 1982, dell’Ufficio Storico dello Maggiore della Difesa e dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (Napoli), dirige l’Associazione di studi storici Giovanni Giolitti.
Già condirettore di Il Parlamento italiano,1861-1993 (Milano, Nuova Cei, voll.24), dal 2005 presiede il Comitato scientifico del mensile “Storia in Rete”.
Ha concorso alla traslazione delle Salme di Vittorio Emanuele III e della Regina Elena a Vicoforte (dicembre 2017).