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Fondazione Palazzo Ducale Genova
Tappa / Stop 2
Museo Diocesano di Genova / Diocesan Museum
I teli della Passione in tessuto “jeans” / The Passion Canvases in “Jeans” Fabric
Molte testimonianze, a partire dalla metà del Cinquecento, dimostrano che la tela di jeans, nota in tutto il mondo per la diffusione dopo il brevetto di Levi Strauss del 1873 relativa ai pantaloni confezionati per i cercatori d’oro nella California dei pionieri, è stata prodotta per la prima volta a Genova. Era infatti il fustagno chiamato “jeans” in Inghilterra, in ragione della sua provenienza genovese.
Al Museo Diocesano, allestito nei suggestivi spazi del Chiostro medievale dei Canonici della Cattedrale di San Lorenzo, si conservano 14 teli che possono essere considerati tra i più antichi e illustri antenati del jeans genovese.
Compongono una serie, di proprietà del Ministero della Cultura e unica al mondo. Sono realizzati in tela di lino-cotone tinta con blu indaco dipinti a biacca (tempera bianca a base di piombo) e raffigurano le “Storie della Passione di Cristo” ispirate in parte ai soggetti della serie di incisioni di Dürer “la Piccola Passione”.
Questi pezzi magnifici provengono dall’Abbazia di San Nicolò del Boschetto in Val Polcevera (a ovest del centro di Genova) e i primi esemplari della serie risalgono al quarto decennio del Cinquecento, quindi oltre 150 anni prima del primo documento che attesta a Richmond l’esistenza del “whitt jeanes” (arcaismo per white jeans). Valgono di per sé la visita al museo che ospita su tre piani dell’articolato edificio antico opere provenienti da chiese e conventi della diocesi, come dipinti, manufatti di oreficeria, tessuti, sculture strumenti musicali, argenti e codici miniati.
Starting from the 16th century there are many accounts attesting to the fact that the fabric that became known across the world following the patent taken out in 1873 by Levi Strauss for trousers made specially for pioneering gold seekers in California was woven for the first time in Genoa. It was a fustian called “jeans” in England by virtue of its Genoese provenance.
The Diocesan Museum, which is housed in the fascinating spaces of the mediaeval Cloister of the Canons of the Cathedral of San Lorenzo, features 14 pieces that can be considered among the oldest and most illustrious ancestors of this Genoese jeans fabric.
This series of canvases, now the property of the Ministry of Culture, is one of its kind in the world. Made of linen and cotton dyed with indigo blue and painted with white lead (lead-based white tempera), they depict the “The Passion of Christ” and were inspired in part by a set of engravings by Dürer known as “The Small Passion”.
These exceptional pieces originally came from the Abbey of San Nicolò del Boschetto in Val Polcevera (in the western part of Genoa) and the first examples of the series date back to the 1540s, in other words over 150 years before the first document attesting to the existence in Richmond of whitt jeanes (the contemporary spelling of “white jeans”).
The museum itself is well worth a visit. Taking up the three floors of this ancient building, it puts on display works from churches and convents of the diocese, including paintings, items of goldsmithery, sculptures, musical instruments, silverware and illuminated manuscripts.
via Tommaso Reggio, 20r
www.museodiocesanogenova.it – info@museodiocesanogenova.it – 010 2700295
lunedì 10 – 13 e 14 – 18; da mercoledì a domenica ore 14 – 18; martedì chiuso
La Genova Museum Card è un biglietto unico, valido 24 ore, che permette di accedere una sola volta ai 28 musei cittadini a un costo di 15€ ed è comprensivo del trasporto pubblico AMT. Per informazioni: www.museidigenova.it
Il Genova City Pass è un pass turistico per scoprire a prezzo scontato le principali bellezze di Genova. Sono acquistabili diverse versioni di card, 24, 48 o 72 ore, a seconda della tipologia. Comprendono il trasporto pubblico AMT gratuito e sconti su tour, attività ed esperienze. Per informazioni: www.genovacitypass.it
mostra / exhibit
“…e tacquero le onde del mare. Ex voto marinari in Liguria”
dal 15 giugno al 31 agosto, a cura di Grazia Di Natale e Paola Martini
In occasione dell’arrivo a Genova della tappa conclusiva di The Ocean Race, il giro del mondo a vela in equipaggio prevista dal 24 giugno al 2 luglio, al Museo Diocesano di Genova, la Consulta per i Beni Culturali della Regione Ecclesiastica Ligure desidera organizzare, dal 15 giugno al 30 agosto, una esposizione di Ex Voto provenienti dalle chiese e santuari della Liguria al fine di porre in evidenza il legame di timore, affetto e lo stretto rapporto del popolo ligure con il mare.
Il Mare è da sempre per il popolo della Liguria fonte di sostentamento, di lavoro, di svago, ma anche di preghiera. Nel mare antistante le coste liguri si sono svolte guerre e alleanze: è il percorso naturale per realizzare commerci, ma anche per trasportare segni legati alle devozioni. Dalla valle del Roja alla valle del Magra, l’operoso popolo ligure si è da sempre impegnato nella salvaguardia delle proprie tradizioni, costruendo edifici civili, chiese, santuari, che nel tempo sono divenuti i più importanti testimoni di questa operosità:
al loro interno, accanto alle opere affidate spesso ai più noti artisti locali, è conservato un ricco patrimonio di piccoli dipinti e oggetti che raccontano la vita degli uomini che con diverse imbarcazioni hanno solcato il mare, si sono imbattuti in gravi incidenti, ma sono stati graziati e salvati per intercessione della Vergine e dei Santi protettori ai quali si erano affidati.
Gli Ex Voto non illustrano mai il momento in cui l’azione salvifica si è realizzata, ma l’attimo della crisi, del pericolo, e solo la presenza della didascalia e dell’immagine sacra posta in un angolo del piccolo dipinto fa comprendere che è avvenuto un miracolo. Numerosi sono i momenti in cui l’evento salvifico viene raccontato: durante la navigazione, con fulmini che incendiano l’albero maestro, con piccoli uomini che cadono dall’albero maestro, o sulla spiaggia antistante, mentre si costruiscono nuove imbarcazioni in legno, e così molti altri. Sempre, la grazia ricevuta pone in risalto la devozione per i Protettori, ma anche l’affetto per il luogo dove questo pegno di grazia sarà affidato e custodito.
“…and the waves of the sea were silent. Ex-votos in Liguria”
On the occasion of the arrival in Genoa of the yachts completing the final leg of The Ocean Race – the crewed sailing race around the world scheduled to take place from 24 June to 2 July – the Council for the Cultural Heritage of the Ligurian Ecclesiastical Region is putting on an exhibition, to be held at the Diocesan Museum of Genoa from 15 June to 30 August, of ex-votos from churches and sanctuaries in Liguria as a way of highlighting the close ties of awe and affection that bind the Ligurian people to the sea.
For Ligurians the sea has always represented a source of livelihood, work and leisure, but also an occasion for prayer. The sea off the Ligurian coast has seen many wars and alliances. It is a natural route for conducting trade but also a setting for offering up testimonies of devotion. From the Roja valley in the west to the Magra valley in the east, the industrious people of Liguria have always been deeply committed to safeguarding their traditions and to constructing civil buildings, churches and sanctuaries which over time have become important symbols of this spirit of hard work. Inside such buildings, alongside works often created by well-known local artists, can be found a rich heritage of small paintings and objects that recount the life of men who plied the seas in various kinds of boats and were involved in serious accidents, but who were rescued or whose lives were saved through the intercession of the Virgin Mary and the patron saints to whom they commended themselves. Ex-votos never illustrate the precise moment when the salvific action took place but rather the moment of crisis or danger, and it is only the caption and the sacred image in a corner of the small painting that makes it clear that a miracle occurred. Numerous moments encapsulate the salvific event: while sailing, with lightning setting fire to the mainmast, small figures falling from the mainmast, or events on the nearby shore during the construction of new wooden boats, and many others. On each occasion the words grazia ricevuta (‘grace received’) are there to express devotion to the patron saints, but also affection for the place where this token of gratitude is kept.