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Fondazione Palazzo Ducale Genova
martedì 30 maggio 2023 ore 15, Sala del Minor Consiglio
La meraviglia e lo stupore provati dai primi viaggiatori che approdarono al Nuovo Mondo, un approccio che suscitò in essi umori e sensazioni profonde, riguardarono anche l’impatto con l’ambiente naturale e il paesaggio. Aspetti questi che, oltre a produrre, nel corso dei secoli, conseguenze positive di ampia portata, hanno però conosciuto parallelamente anche atteggiamenti di carattere predatorio da parte dei nuovi arrivati che si sono accentuati soprattutto nel corso di questi ultimi decenni al punto da mettere sempre più in pericolo la sopravvivenza e l’equilibrio ecologico del territorio del Centro e Sudamerica, con particolare riguardo all’area amazzonica che era stata inizialmente percepita e rappresentata con una sorta di incarnazione del Paradiso.
Francesco Surdich
Dans ces tableaux de la nature (et pourquoi ne pas donner ce nom à des morceaux descriptifs
Alexander von Humboldt, Examen critique de l’histoire de la géographie du nouveau Continent,
pleins de charme et de vérité ?), le vieux marin déploie quelquefois un talent de style…
vol III, p. 228-229.
La scoperta degli scritti di Colombo da parte di Alexander von Humboldt dopo il viaggio americano (1799-1805)
Claudio Greppi, Università di Siena
Seben le indie non si havessero discoperte se non per darne questo liquore meraviglioso era ben
Dal trattato Delle cose che vengono portate dall’Indie Occidentali pertinenti all’uso della Medicina raccolte, et trattate dal Dotto Nicolò Monardes, Medico in Siviglia
impiegato il travaglio che ne sopportò Don Colombo e i nostri spagnoli…
(edizione italiana: Venezia, 1582). Il riferimento è al famoso “balsamo della Mecca”, del quale sono enumerate le molteplici qualità terapeutiche
Le piante officinali descritte dai primi esploratori
Francesco Surdich, Università di Genova, componente del Comitato scientifico del Centro Studi Colombiano
… perché sarebbe meglio vedere dipinte le [le piante] da Berruguete o da un altro eccellente
Gonzalo Fernández de Oviedo, Primera Parte de la Historia Natural y General de las Indias, 1535
pittore suo pari, come quel Leonardo da Venci, o Andrea Mantegna
Immagini naturalistiche dal Nuovo Mondo tra ‘500 e ‘600
Lucia Tomasi Tongiorgi, storica dell’arte, accademica dei Lincei
… ora son io
Eugenio Montale, L’agave sullo scoglio, Ossi di seppia, 1925
l’agave che s’abbarbica al crepaccio
dello scoglio
e sfugge al mare da le braccia d’alghe
che spalanca ampie gole e abbranca rocce …”
Piante (e animali) dal nuovo mondo: benefici e minacce
Mauro Mariotti, Università di Genova
Gli indios hanno subito e subiscono, sintesi del dramma di tutta l’America Latina, la maledizione
Da Le vene aperte dell’America Latina (1971) di Eduardo Galeano, pag.56
della loro stessa ricchezza
Conflitti ambientali e traffici illeciti di risorse naturali in America latina
Mario Magarò, giornalista d’inchiesta
Contestualmente all’incontro sarà allestita la mostra “Columbus Corner. El jardin americano: novità botaniche dal Nuovo Mondo nei libri del Fondo Colombiano”.
A cura della Biblioteca Berio, Spazio BerioIdea, dal 30 maggio al 5 giugno.
Francesco Surdich ha insegnato presso l’Università di Genova Storia delle esplorazioni e scoperte geografiche, Storia dei paesi islamici, Letteratura e Storia del viaggio e delle relazioni internazionali. Tra i promotori del Centro italiano di Studi storico-geografici (CISGE), fa parte degli organismi direttivi e scientifici di centri studi, fondazioni e associazioni a Genova, Roma, Trento, Milano e altrove, incluso il Comitato scientifico del Centro Studi Colombiano. Autore di numerose pubblicazioni, ha curato diverse collane e riviste specializzate, nonché mostre e convegni dedicati a Marco Polo, Cristoforo Colombo e Amerigo Vespucci.
Claudio Greppi ha insegnato Geografia prima presso le Università di Ferrara e Venezia (IUAV) e poi presso quella di Siena. Si occupa di storia del territorio e di storia delle idee geografiche, in particolare dei viaggi scientifici e delle scoperte geografiche del XVIII e XIX secolo, in Toscana, in Africa e in America, nonché dello studio e della tutela dei paesaggi toscani. Studioso della figura di Alexander von Humboldt, ha curato nel 1992 l’edizione italiana del suo Examen critique de l’histoire de la géographie du Nouveau Continent e gli ha dedicato diverse pubblicazioni e interventi in occasione di convegni in Italia e all’estero.
Lucia Tomasi Tongiorgi, già professore ordinario di Storia dell’Arte Moderna e prorettore vicario presso l’Università di Pisa, si occupa della produzione artistica dei secoli XVI-XVIII, con particolare riguardo ai rapporti tra arte e scienza, alla natura morta, alla storia dei giardini e alla grafica, temi sui quali ha prodotto numerosi saggi critici e ha organizzato mostre in Italia e all’estero. Dirige la collana “Giardini e Paesaggio” dell’Editore Olschki di Firenze. Presidente onoraria del Museo della Grafica di Pisa, è accademica dell’Accademia dei Lincei, dell’Accademia delle Arti del Disegno, dell’Accademia dei Georgofili e Fellow della Linnean Society.
Mauro Mariotti, professore ordinario di Botanica ambientale e applicata presso l’Università di Genova, Direttore dei Giardini Botanici Hanbury a Ventimiglia. Si occupa di conservazione e valorizzazione della biodiversità e di altri numerosi temi applicativi della botanica territoriale, tra i quali la gestione sostenibile delle risorse, la gestione delle aree protette e della rete Natura 2000, le problematiche legate alla diffusione di specie aliene invasive.
Mario Magarò è un giornalista d’inchiesta, esperto in questioni ambientali legate ai conflitti ambientali e ai traffici illeciti di risorse naturali nella regione amazzonica. Di base a Barcellona, per cinque anni ha lavorato come corrispondente tra Bolivia e Perù, occupandosi, principalmente, di politica, narcotraffico e tematiche ambientali per media esteri e nazionali, tra cui L’Espresso, Rai News 24, l’agenzia di stampa France-Presse (AFP) e la Radiotelevisione svizzera. Attualmente è impegnato nella scrittura di un libro-inchiesta sul traffico illegale di oro nella regione peruviana di Madre de Dios, epicentro dell’estrazione illegale del minerale nell’Amazzonia.