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Fondazione Palazzo Ducale Genova
Peppino Ortoleva è stato professore ordinario di Storia e teoria dei media all’università di Torino. Ha pubblicato oltre duecento lavori scientifici su storia, società e media. E’ Profesor Adjunto alla Universidad de Los Andes a Bogotà, Colombia. Tra i suoi libri si ricordano Mediastoria, net, Milano, 2002, l’Enciclopedia della radio, Garzanti, Milano, 2003 (con B. Scaramucci), Luci del teleschermo. Televisione e cultura in Italia (con Maria T. Di Marco), Electa, Milano, 2004, Le onde del futuro. Presente e tendenze della radio in Italia (con G. Cordoni e N. Verna), Costa & Nolan, Milano, 2006, Il secolo dei media. Riti credenze abitudini, Il Saggiatore, Milano, 2009, Dal sesso al gioco, espress, Torino, 2012, Miti a bassa intensità, Einaudi, Torino, 2019. Ha tenuto corsi e svolto periodi di ricerca, tra l’altro, a Parigi, Lisbona, Bogotà. E’ curatore di musei e mostre, attualmente cura il museo della città di Catania e una mostra sulla storia del poliziesco televisivo.
Comunicare il passato, la storia in pubblico
Si parla di public history da circa trent’anni ma si pratica la “storia pubblica” da secoli, perché la storia ha avuto a lungo una funzione di legittimazione politica e di spiegazione delle realtà sociali. Caratteristico degli ultimi anni è da una parte l’uso per raccontare la storia di mezzi in parte nuovi, come la televisione e anche You Tube e altri canali della rete, in parte antichi ma che stanno conoscendo un ripensamento e nuove tecniche: come i musei e le mostre. Che cosa comporta l’uso di questi media per la conoscenza del passato? Che cosa implicano per le funzioni politiche e anche mitiche della storia?